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Renato Brunetta scala il suo sesto grado2 min read

29 Aprile 2014 2 min read

Renato Brunetta scala il suo sesto grado2 min read

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Mentre Renato Brunetta continua a seminare discordia e ad insultare tutti, per mettersi in luce sperando di prendere il posto di Berlusconi a capo di Forza Italia al momento del suo “pensionamento”, che evidentemente ritiene vicino, l’ex cavaliere, sembra non contento di aver commesso una gaffe nel 2003 (quando era presidente del Consiglio) con il presidente dell’Europarlamento, Martin Schulz. In quell’occasione Berlusconi aveva apostrofato Schulz con queste parole: “In Italia stanno preparando un film sui campi di concentramento nazisti, La proporrò per il ruolo di kapò” cioè di uno dei carnefici dei campi della morte nazisti. Non contento, qualche giorno orsono ha insistito nei suoi commenti, negativi, questa volta allargati alla Germania, affermando, infatti, che “per i tedeschi i lager non sono mai esistiti”. Ovviamente a sentirsi offesa è stata anche la cancelliera Angela Merkel.

Forse Berlusconi non ha ancora realizzato che non si trova più su un palcoscenico a raccontare barzellette, come faceva sulle navi da crociera prima di diventare miracolosamente e misteriosamente super milionario. Ancora che su certi argomenti sarebbe doveroso, soprattutto per un uomo politico, evitare di fare dello spirito di pessimo gusto. Ancor più evitare certe espressioni da parte di uno che si definisce “il più grande statista di tutti i tempi”. Unica scusante: nel delirio di onnipotenza non si rende conto delle fesserie che dice.

Come ho già scritto altre volte, i casi possibili sono diversi: o Berlusconi, parlando a ruota libera, non si rende conto di essere a capo di un partito, che in passato ha raccolto milioni di voti, con la conseguente responsabilità del suo ruolo che implica il dovere di misurare le parole. Forse sarebbe opportuno che qualcuno gli metta accanto un consigliere che lo convinca a misurare le parole. Elmar Brok, presidente della commissione esteri dell’Europarlamento, ha, infatti, affermato che Berlusconi “è completamente fuori dalla realtà”.

Una precisazione finale: qualche fedele suddito dell’ex cavaliere mi ha insultato per i miei apprezzamenti negativi sul suo capo, ma io ne rivendico il diritto in nome di un ricordo che non dimenticherò mai: una mia piccola amica d’infanzia e sua madre erano state uccise nella camera a gas di Auschwitz. Di conseguenza chiunque si prenda gioco di quella memoria e dei milioni di morti, anche solo per fare lo spiritoso, è mio nemico, degno del più profondo disprezzo.