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L’APPLAUSO CHE DISGUSTA ANCHE IN ALTO ADIGE

30 Aprile 2014

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L’APPLAUSO CHE DISGUSTA ANCHE IN ALTO ADIGE

Un applauso che è suonato come le unghie strisciate sul muro o il gesso che fa le bizze al contatto con la lavagna. L’ovazione che il Sap, sindacato di polizia, ha dedicato ai colleghi condannati dalla Cassazione per l’omicidio colposo del giovane Federico Aldovrandi a Ferrara non è passato inosservato nemmeno a Bolzano e particolare è stato il risentimento di alcuni assessori municipali. Lo strumento immediato è stato quello di Facebook dove Luigi Gallo è stato il più articolato. “Non ho pregiudizi di alcun tipo verso le forze dell’ordine e ritengo che Patrizia Aldovrandi stia conducendo una battaglia coraggiosa e straordinaria” le sue parole. “La vicenda, però, ha del vergognoso perché ci si deve poter fidare di tutte le forze dell’ordine e non si possono accettare in alcun modo sentimenti contro i valori istituzionali”. La collega Maria Chiara Pasquali sceglie una strada più immediata, ma non meno carica di significato. Sotto la fotografia della tomba del ragazzo emiliano lascia al social network la semplice parola “vergogna”. L’ex assessore provinciale Michele Di Puppo, dal canto suo, richiama alla “responsabilità personale di chi ha compiuto quel gesto. Persone strumentalizzate dalla campagna elettorale che si sono umiliate nell’amor proprio e nell’alto senso di appartenenza che dovrebbero avere in quanto poliziotti”. Forte è anche la scelta di Gabriele Benatti, attivo nell’ambiente di Rifondazione Comunista e vicino alla lista Tsipras in questi giorni di europee, che prende il volto di Aldovrdandi e gli affida la propria immagine del profilo. Una forma di dissenso originale e intensa, senza troppo clamore.

Sulla vicenda della standing ovation, poi, interviene anche il consigliere comunale di Sel Guido Margheri. “Non possiamo dire che si tratti solo di una minoranza della Polizia perché il Sap è un sindacato che conta 20.000 iscritti su una pianta organica totale che si aggira sulle 100.000 unità. Grave, inoltre, che questa vergogna venga avvallata da partiti come Forza Italia, Fratelli d’Italia o la Lega con esponenti come Maurizio Gasparri o Ignazio La Russa presenti alla manifestazione”. La destra altoatesina, in effetti, è meno evidente nelle prese di distanza ma i social network, naturalmente, non sono l’unico mezzo e non sempre è facile ritrovare commenti che possono in realtà nascondersi dappertutto.

Intanto quelle mani che battono rintoccano sinistre per chi è addestrato a rispondere agli ordini ma si dimentica quelli del buon senso e della pietà umana.

Alan Conti