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La pubblicità è femmina

30 Aprile 2014

La pubblicità è femmina

A volte per pura curiosità, altre volte perché è l’unica che si trova a portata di mano, capita a molti uomini di sfogliare qualche rivista dedicata specificamente a mogli o compagne. A parte il fatto che in alcune di queste riviste si possono trovare anche degli articoli che intessano il mondo maschile, il più delle volte oltre la metà della rivista è dedicata alla pubblicità di profumi, vestiti e altro, il tutto dedicato esclusivamente al mondo femminile. Di solito queste pubblicità, a colori e a tutta pagina, mostrano delle bellissime fanciulle in pose fatali e provocanti. A quel punto quasi ogni uomo si pone l’interrogativo se si tratta di una diva del cinema o di una show girl della televisione, ma la sua curiosità resta senza risposta. A parte il nome del prodotto pubblicizzato, nessuna indicazione sulla modella che resta anonima quasi fosse una cosa e non una donna. Forse sarebbe opportuno che le ditte che reclamizzano i loro prodotti accontentassero la curiosità degli uomini, ma anche facessero un po’ di pubblicità alle loro modelle, almeno a quelle che ci tengono a vedere apparire il loro nome. Osservazione a margine: che effetto fa su una potenziale cliente, magari una massaia con un paio di pargoli attaccati alle gonne, vedere quelle modelle?  Alimentare un sogno, un desiderio di emulazione o d’invidia?