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IPES, ARRIVA LA RIVOLUZIONE

1 Aprile 2014

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IPES, ARRIVA LA RIVOLUZIONE

L’Ipes sarà rivoltata come un calzino e il verso lo ha scelto oggi la giunta provinciale. Un colpo d’accetta organizzativo calerà sull’istituto di via Milano sezionando in due la sua fisionomia: una parte amministrativa di gestione delle assegnazioni e una parte più tecnica votata al capitolo manutenzione o costruzione. La seconda tornerà dritta in tana: sotto l’ala delle Ripartizioni Provinciali 10 e 11 dell’assessorato ai lavori pubblici. Un cambiamento che muove i passi dalla convinzione di essere arrivati a un sostanziale equilibrio tra domanda e offerta. “Con il completamento delle opere previste –spiega l’assessore competente Christian Tommasini – arriveremo ad avere una disponibilità di alloggi sufficienti a coprire il fabbisogno di una popolazione come quella altoatesina. Al momento siamo a 13.893 alloggi e nell’ultimo anno abbiamo risanato 432 appartamenti a fronte di 396 liberati. Per il 2014 la previsione è di 550 alloggi ristrutturati con altri 30 bandi in vista: è un ritmo sufficiente”. Permangono, però, delle sofferenze. “Sì perché è mutata la società: ci sono famiglie più piccole, più separazioni e più giovani estremamente mobili. Dobbiamo adeguarci a questo aspetto”. Ecco, dunque, il motivo per cui in capo all’Ipes rimarrà unicamente la gestione amministrativa delle assegnazioni, delle graduatorie e dei vari spostamenti. L’Istituto, insomma, si occuperà delle persone, la Provincia delle mura. “Quattro gli uffici che rimarranno di stretta gestione Ipes e saranno inquilinato, contabilità, piccole manutenzioni e il servizio legale per i contratti”. Ci saranno  riflessi occupazionali? “L’Ipes ha 218 collaboratori, contiamo che circa un terzo di loro passerà alla Provincia senza tagli. A essere ridotto, invece, sarà il consiglio d’amministrazione che passerà da 5 a 3 membri. Confermati il presidente Konrad Pfistcher e il vice Renzo Caramaschi aggiungeremo Manuela Paulmichl”.

Due gli obiettivi: un avvicinamento del servizio al cliente e una velocizzazione di alcune procedure tecniche. “Gli appalti – ha sottolineato il presidente della Provincia Arno Kompatscher – dovevano comunque passare digitalmente per la Provincia quindi tanto vale creare un vero e proprio centro di competenza generale”. Rientra in quest’ottica anche la nuova Agenzia per gli appalti.  Una ricollocazione che potrebbe anche bloccare l’intervento di ampliamento della palazzina nel quartiere Europa Novacella: “Verificheremo se sarà ancora necessario una volta che la riforma entrerà pienamente a regime”.

La ristrutturazione, comunque, implica anche un cambio legislativo che dovrà necessariamente fare il suo iter. “Andremo a modificare – conclude Tommasini – la legge con le funzioni per portare queste competenze sotto il tetto dei lavori pubblici, poi procederemo con la revisione statutaria”. Niente di particolarmente complesso: potrebbe bastare un voto normale senza fiducia.

Alan Conti