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CONFERIMENTO DEI MINISTERI MINORI AL SEMINARIO MAGGIORE

12 Aprile 2014

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CONFERIMENTO DEI MINISTERI MINORI AL SEMINARIO MAGGIORE

Nel cammino verso l’ordinazione diaconale e quella sacerdotale ai candidati vengono conferiti il lettorato e l’accolitato. Attraverso ciò i candidati possono annunciare la Parola di Dio nella Liturgia, distribuire la comunione nell’Eucaristia e portarla agli ammalati. Con l’admissio, l’ammissione ufficiale tra i candidati all’ordinazione, inizia per essi l’ultimo periodo di preparazione.
Il conferimento dei ministeri minori nella giornata odierna presso il Seminario Maggiore di Bressanone voleva essere espressione di una decisione – di una decisione per Gesù, che rimane presente in mezzo al suo popolo, anche attraverso i diversi servizi nella Chiesa.
Nell’ambito di questa celebrazione il vescovo Ivo Muser ha conferito il lettorato al ventiquattrenne sloveno Peter Kocevar, al trentenne Matthias Kuppelwieser di Colle Isarco e al trentenne Francesco Cavagna di Bolzano. “Il servizio del lettore ci ricorda che noi siamo Chiesa che si basa sulla Parola di Dio. È una Parola che ci dirige e ci consola; una Parola che ci sfida e spesso ci mette in discussione”, così il vescovo Ivo Muser che desidera che essi rimangano “ascoltatori della Parola” e che in questo modo possano maturare e crescere nella fede e nel servizio. Michael Lezuo, 24 anni, di San Michele/Appiano, che al momento sta frequentando la Pontificia Università Gregoriana a Roma, ha ricevuto dal vescovo Ivo Muser il ministero dell’accolitato. “In primo luogo questo servizio è un compito per te, che tu possa sempre più crescere nell’avvenimento e nel mistero dell’eucaristia. La comunione, che potrai distribuire non è una cosa, ma un incontro personale con il Signore vivente. Vivi questa comunione, questa comunità”, ha detto il presule. Paolo Zambaldi, ventinovenne di Bolzano, ha ricevuto l’admissio, vale a dire l’ammissione ufficiale tra i candidati all’ordinazione. Nel corso dell’omelia il vescovo Muser ha indicato che nessuno viene ordinato per se stesso e l’ordinazione non deve essere vista come un premio personale. “L’ordinazione è una chiamata sacramentale al servizio”, ha detto mons. Muser.