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Cgil/Agb: eletta la nuova segreteria confederale

30 Aprile 2014

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Cgil/Agb: eletta la nuova segreteria confederale

Alla vigilia della festa dei lavoratori, e alla presenza del segretario nazionale Vincenzo Scudiere, si è completato il quadro di governo della CGIL/AGB con le elezioni della nuova segreteria provinciale e della presidenza del comitato direttivo.

La segreteria voluta dal segretario generale Alfred Ebner ha riconfermato per un secondo mandato di Irmgard Gamper, e registrato una new entry: si tratta di Agostino Accarino, volto sindacale noto per il suo impegno nella categoria della Funzione Pubblica.

La decisione è stata assunta questa mattina dal comitato direttivo provinciale che ha inaugurato i lavori con la nomina del nuovo presidente, individuato nella ex segretaria generale Doriana Pavanello, ruolo per la prima volta ricoperto da una donna.

A guidare il sindacato, accanto ad Ebner, saranno Irmgard Gamper, proveniente dalla categoria degli edili nella quale ricopre ancora l’incarico di funzionaria, e Agostino Accarrino che raccoglie invece per la prima volta il testimone della Segreteria: “Accolgo questo nuovo incarico con l’entusiasmo di una sfida che si vuole vincere, ben consapevole del momento di difficoltà generale che stiamo vivendo”.

Agostino, 59 anni, bolzanino, molto noto per il suo impegno in ambito associativo, giovanile e culturale, arriva dal settore della sanità dal quale ha iniziato il suo impegno sindacale dal 2002. Nel 2006 entra in segreteria provinciale della categoria dei pubblici dipendenti dove prosegue il suo percorso assumendo l’incarico di segretario organizzativo e successivamente di segretario generale della categoria.

I lavori del Direttivo hanno visto i riflettori puntati sulle misure del governo centrale sul mercato del lavoro: “Si è scelta ancora una volta la strada sbagliata per sostenere l’occupazione e lo sviluppo – ha sottolineato Doriana Pavanello nel suo intervento – Bisogna agire sul versante della domanda di lavoro e non sulla liberalizzazione dei contratti o iniettando ulteriori dosi di  precarietà. Sul lavoro non c’è alcuna innovazione. Si sta agendo in continuità con i governi precedenti e con soluzioni già in campo da almeno qualche decennio e che non hanno spostato nulla né sul piano dello sviluppo e neppure sull’aumento dell’occupazione.”