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UN ANNO CON PAPA FRANCESCO4 min read

13 Marzo 2014 3 min read

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UN ANNO CON PAPA FRANCESCO4 min read

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Il 13 marzo di un anno fa il Cardinale Jorge Mario Bergoglio veniva eletto 265° successore di Pietro, un mese prima la storica rinuncia al ministero petrino di Benedetto XVI. Fratelli e sorelle buonasera”, cosi con questo saluto semplice inizia il pontificato di Papa Francesco che da subito mostra la Sua umiltà e la Sua normalità tanto da inchinarsi davanti al popolo per chiederne la benedizione. Sceglie il nome di Francesco, mai usato dai suoi predecessori, ricordando la frase di un Suo confratello Cardinale che al momento dell’elezione gli sussurrò: “ricordati dei poveri

Compie da subito piccoli ma grandi gesti che lo fanno entrare subito nel cuore dei fedeli , in particolare dei romani:  il giorno dopo la Sua elezione si reca alla Basilica di Santa Maria Maggiore nel pieno centro di Roma a portare una mazzo di fiori alla Madonna e chiedere la Sua benedizione, celebra la sua messa domenicale da Papa nella Parrocchia del Vaticano al termine della quale si ferma su sagrato della chiesa per salutare ad uno ad uno tutti i fedeli intervenuti come farebbe un parroco e successivamente acclamato dalla folla, non esita a uscire dalle mura vaticane per stringere le mani ai fedeli “italiani”. Fa il giro nel mondo lo storico abbraccio con il Papa Emerito Ratzinger il 23 marzo e a chi è preoccupato sulla convivenza tra i due Papi risponde: “E’ come avere un nonno saggio che ti consiglia”.

Papa Francesco fa della sobrietà la Sua scelta di vita in Vaticano: rinuncia alla croce d’oro, sceglie di vivere a Casa Santa Marta (“per motivi psichiatrici” come Lui dirà scherzando con un bambino che gli aveva chiesto il perché avesse rinunciato al Suo appartamento) non utilizza l’ auto di rappresentanza per gli spostamenti, porta da se i bagagli sull’aereo. In uno dei suoi primi discorsi nell’aula Paolo sorprende il mondo quando esclama: “Come vorrei una chiesa povera per i poveri. Non si può vedere un prete o una suora con l’auto ultimo modello, non si può!”

Ama il contatto diretto con i fedeli: bacia i bambini, scende dalla Papa mobile per abbracciare i malati e salutare gli amici, scambia volentieri con i fedeli la sua “papalina”, non si sottrae ad una foto con il cellulare insieme ad un gruppo di ragazzi. Decide di celebrare la messa del giovedì santo con i giovani del carcere minorile di Casal del Marmo inginocchiandosi e baciando i piedi a 12 di loro tra cui donne e musulmani. Dopo l’ennesimo naufragio si reca a Lampedusa a celebrare la messa portando la Sua parola di conforto agli scampati.

I fedeli che accorrono in massa ad ogni appuntamento lo sentono vicini, come un amico, uno che li capisce. Si rivolgono a Lui come se fosse il parroco del proprio quartiere o del proprio paese.

A Rio, in occasione della Giornata mondiale della Gioventù lo seguono 3 milioni di giovani, ai quali riuniti sulla spiaggia di Capocabana li esorta: “Il Papa conta su di voi” invitandoli ad andare controcorrente. Tutti, a partire dai Suoi più stretti collaboratori sono colpiti per la semplicità dei suoi modi e la naturalezza con la quale si lascia letteralmente “catturare” dall’abbraccio della gente. Ai giornalisti sull’aereo che il 28 luglio lo riportava in Italia, dopo le giornate brasiliane, incuriositi dal Suo “bagaglio a mano” risponde scherzando :  “Non c’era la chiave della bomba atomica! C’è i rasoio per la barba, il breviario …. Mah!la portavo perché sempre ho fatto così: io, quando viaggio, la porto. Dobbiamo abituarci ad essere normali. La normalità della vita”.

Risponde con sorprendente semplicità sui tempi più “scottanti”:  dalla lobby gay alla comunione ai divorziati, dallo Ior alla riforma della Curia.

Trasforma i suoi discorsi nelle udienze generali in un vero e proprio dialogo con i fedeli. Memorabile il discorso in occasione della giornata mariana del 13 ottobre :  “‘Permesso’, ‘scusa’, ‘grazie’: se in una famiglia si dicono queste tre parole, la famiglia va avanti. ‘Permesso’, ‘scusami’, ‘grazie’. Quante volte diciamo ‘grazie’ in famiglia? Quante volte diciamo grazie a chi ci aiuta, ci è vicino, ci accompagna nella vita? Spesso diamo tutto per scontato! E questo avviene anche con Dio”.

 

La sua popolarità cresce giorno dopo giorno in tutto il mondo. Conquista anche internet : Il suo account Twitter, aperto da Benedetto XVI, supera i 12 milioni di follone. La rivista Time lo incorona “Personaggio dell’anno” e notizia di questi ultimi giorni è candidato al Nobel per la Pace.