In Calabria gli omicidi sembrano essere sempre più all’ordine del giorno. A questo punto, anche se è tardi, mi sembra che sarebbe il caso che il nostro ineffabile Alfano (responsabile del ministero degli Interni, ma forse non lo sa come nel caso delle due kazake nel maggio dello scorso anno) invece di andare, con una scusa “umanitaria”, in gita a New York, facendosi fotografare e intervistare sorridente sotto i grattacieli, cominciasse finalmente a darsi una mossa per far arrestare i mafiosi e i vari appartenenti alla ‘ndrangheta calabrese responsabili di omicidi vari (soprattutto di bambini in cui sembrano essersi specializzati in questi ultimi mesi), di traffico di droga in grande stile, di scarico nelle campagne del napoletano e dintorni di materiali velenosi, del vergognoso sfruttamento come manodopera di indifesi extracomunitari e di una miriade di altri reati. O da buon siciliano di un certo tipo preferisce, come le classiche tre scimmiette, chiudere gli occhi, la bocca e tapparsi le orecchie: non si sa mai.
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