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Negozi di quartiere in crisi: evoluzione è sopravvivenza

Il cliente ha sempre ragione. L’affermazione è sempre vera, ma il suo significato non è che il cliente debba essere servito in qualunque circostanza, anche in caso di un comportamento sgradevole. No. Credo che il vero significato di questa frase sia che il cliente, e in questo caso parliamo del “consumatore” generico, ha delle ragioni. Le ragioni del cliente sono le motivazioni che lo portano a scegliere un negozio invece che un altro, ad acquistare un bene invece che un altro. Il negoziante deve comprendere e seguire queste ragioni, altrimenti perisce.
La crisi dei negozi di quartiere è agli occhi di tutti da qualche anno ormai, non si risparmiano polemiche ad ogni possibile apertura di un centro commerciale nella nostra città. I tentativi di bloccare le licenze sono numerosi, così come i ricorsi contro chi ha già aperto. E’ quasi una guerra quella che si è creata in questi anni tra negozi e centri commerciali, una guerra che si combatte per non perdere i consumatori. Ma siamo sicuri che in questa guerra si considerino le ragioni del consumatore?
Partendo dal presupposto che se un centro commerciale viene aperto in un località è perché c’è un’effettiva domanda e considerando anche che la gente pur di risparmiare è disposta a spostarsi anche in altre zone della regione, che senso ha cercare di far chiudere o evitare l’apertura dei grossi centri? Il grande rischio è quello di inimicarsi il cliente. Certo ci sono altri problemi da considerare.
I negozi di quartiere soffrono perché quando in altri negozi l’offerta è più appetibile i clienti se ne vanno in massa, ma non solo. Parcheggi inesistenti nel centro storico o quasi assenti in altre vie della città sfavoriscono questi esercizi. Inoltre ci sono da considerare gli affitti alti che gravano su queste piccole attività commerciali.
Quali soluzioni allora? Bisognerebbe partire dal presupposto che il cliente non è solamente guidato dal miglior prezzo. Conta anche la qualità e l’unicità del servizio. In un libero mercato nulla si può fare per impedire la concorrenza, ma molto si può fare per dare qualcosa che gli altri non hanno.
I centri commerciali si rivolgono ad una clientela vasta, indiscriminatamente. Il negozio di quartiere conosce la zona in cui esercita, deve capire a chi rivolgersi. Molti clienti scelgono di affidarsi al proprio negoziante di fiducia per un legame di affetto o per comodità anche se altrove troverebbero prezzi maggiori. Il negoziante dovrebbe trarre il più possibile vantaggio dalla posizione in cui esercita, sia essa davanti ad una scuola oppure in pieno centro storico (la cosiddetta “rendita di posizione”).
Ancora più importante, dovrebbe offrire qualcosa che altri non hanno. E’ questo che stimola il cliente. In un clima di crisi e in un mercato in continua evoluzione, anche i negozi di quartiere devono evolversi.
In fin dei conti è la stessa evoluzione alla base della nostra specie. Fu lo stesso Darwin a dire che la condizione essenziale alla sopravvivenza è l’adattamento.

Abbiamo a cuore la sorte dei nostri negozi cittadini e per questo motivo vogliamo dare spazio ad ogni piccola attività commerciale che desiderasse spiegare ai lettori il motivo per cui dovrebbero scegliere il vostro esercizio anziché un altro.
In una presentazione di al max 500 battute potete rivolgervi direttamente ai consumatori e spiegare l’unicità del vostro servizio.

Aaron Damian

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Aaron Damian

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