Politica

Anche in Alto Adige aumenta la disoccupazione

22 Settembre 2013

Anche in Alto Adige aumenta la disoccupazione

Disoccupazione

Proposto un tavolo congiunto tra forze sociali, associazioni e istituzioni 

Anche in Alto Adige gli effetti della pesante crisi economica si fanno sentire.

Secondo la rilevazione ISTAT di questo settembre 2013, nel secondo trimestre di quest’anno il tasso di attività, calcolato come percentuale della forza lavoro sul totale delle persone in età tra i 15 e i 64 anni compresi, si è attestato al 74,0% e, dal primo trimestre 2006, registra comunque valori superiori al 70%. Tre persone su quattro in provincia di Bolzano, con età compresa fra i 15 e i 64 anni, prendono parte al mondo del lavoro. Il tasso d’attività è nettamente più alto tra gli uomini (81,0%) che tra le donne (66,8%). Il 6,5% degli occupati lavora nell’agricoltura, il 23,8% nell’industria ed il 69,8% nel settore terziario.

Il tasso di disoccupazione congiunturale, definito come rapporto tra le persone in cerca di occupazione

ed il totale della forza lavoro, nel secondo trimestre 2013 si è attestato al 5,4%. Il tasso per gli uomini ammonta al 4,3%, quello per le donne al 6,7%.).

Alcune interessanti riflessioni emergono da questi dati. La prima si riferisce ai giovani che trovano sempre meno spazio nel mercato del lavoro rispetto al nostro più recente passato, la seconda a quella fascia d’età, soprattutto femminile, prossima ai 50 anni d’età, che vede crescere il problema dell’occupazione in maniera sempre più preoccupante.

In un clima pre-elettorale come quello che ora stiamo vivendo, molti sono i proclami e le promesse che da più parti ci giungono. Interessante appare essere la proposta di Alto Adige nel Cuore, dove si propone la costituzione di un consiglio permanente del lavoro composto dalle parti sociali, dalle associazioni di categoria, istituzioni, forze politiche di maggioranza e minoranza che si faccia carico della responsabilità e del controllo sulla drammatica situazione.

E’ anche su questo tavolo che si giocherà l’importante momento elettorale di fine ottobre.

I cittadini desiderano vedere la classe politica davvero impegnata su questo fronte, una classe coesa che ponga in secondo piano interessi personali o di partito, e che dimostri di essere in grado di cooperare attivamente per i bisogni endogeni, concreti, della nostra collettività.