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Una non ladino-tedesca nelle file della SVP

Perplessi i responsabili della lista civica Team Artioli per la scelta della SVP di candidare alle Provinciali Marie Måwe di origini svedesi. 

La futura capolista della lista civica Taem Artioli, Elena Artioli, sbigottita per le decisioni della SVP, senza tanti giri di parole invia un chiaro messaggio al futuro capolista e probabile successore dell’attuale Landeshauptmann, Arno Kompatscher. “Caro Arno, ma ti pare normale che non potevate candidarmi alle provinciali di 5 anni fa perché mi sono dichiarata italiana? Mia madre è sudtirolese di lingua tedesca, mio padre è italiano. Parlavate di apertura verso gli italiani! Mi avete usata, poi all`improvviso vi siete ricordati che sono mezza italiana, una mistilingue che, costretta a scegliere di appartenere ufficialmente a un solo gruppo linguistico pur sentendosi parte anche dell’altro gruppo, ha scelto quello del padre, cioè quello sbagliato! Voi però rappresentate non l’autonomia di tutti, ma solo dei tedeschi e ladini, pertanto accettate solo membri di origine controllata ladina e tedesca! Me ne sono andata delusa dalla SVP! Ma ora che vi trovate in difficoltà, accettate una straniera ben integrata, mentre rifiutate persone nate qui, in questa terra da condividere con tutti!” manda a dire Elena Artioli all’esponente della SVP. Non meno duro Peter Lardschneider, cofondatore e candidato ladino della nuova lista civica. “Noi del Team Artioli abbiamo 6 candidate mistilingue. Nessuna di loro avrebbe potuto candidare per la SVP. Eppure sono autonomiste e nate qui. E adesso vanno a prendere una svedese! Ma costei, chi dovrebbe rappresentare? Abbiamo una minoranza svedese qui? Niente contro la signora, ma ricordo che ancora poco tempo fa Kompatscher ha detto che in casa SVP non entrano italiani e mistilingui. Ma i voti di questi a loro farebbero comodo, vero? La nomina della svedese, una non ladino-tedesca, acuisce la discriminazione attuata a suo tempo nei confronti di Elena Artioli, dei mistilingue e degli abitanti di madrelingua italiana nati qua che nell’autonomia e pacifica convivenza ci si riconoscono. Se vogliono aprirsi, che lo facciano con tutti! A Elena Artioli va la nostra solidarietà!“ Forse la SVP inizia a superare i propri principi etnici, chi lo sa? Perché non integrando una cittadina proveniente da un altro Stato dell’UE? Ogni partito fa le proprie scelte. Spetterà all’elettore valutare e optare con criterio e fiducia. 

 

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