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L’innovazione come motore della crescita

2 Agosto 2013

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L’innovazione come motore della crescita

rb-alumix-20130725-3902/08/2013 – Puntare con coraggio sull’innovazione, “motore della crescita e strumento per uscire più forti dalla crisi”. Questo il messaggio lanciato dall’Assessore Roberto Bizzo nel colloquio di fine legislatura con i media.
Progetto chiave per il futuro resta il Parco Tecnologico, volano per raggiungere entro il 2020 l’obiettivo di investire il 2% del PIL in ricerca e sviluppo.

 

Tra gli argomenti prioritari della Giunta l’innovazione ha un ruolo preminente e “dovrà valorizzare i punti di forza della nostra economia, consentendoci di riprendere a correre più veloce degli altri quando la crisi economica sarà terminata”, ha sostenuto l’Assessore Roberto Bizzo, in quella che diventerà la “casa” del Parco Tecnologico, ovvero l’ex Alumix.
Ai colloqui di fine legislatura Bizzo, assieme ai suoi direttori di ripartizione, ha incontrato i media per fare il punto della situazione sulle misure portate a termine in questi anni e sugli obiettivi per il futuro.
Il direttore della Ripartizione innovazione Maurizio Bergamini ha sottolineato i principali risultati raggiunti in questi anni, con i contributi alle imprese passati da 17 a 20 milioni tra il 2010 e il 2013, la riduzione da 8 a 4 mesi dei tempi di attesa per la valutazione delle domande, e i 66 progetti di ricerca e sviluppo “figli” dei bandi portati avanti dalla Provincia.
“Tanto è stato fatto – ha spiegato l’Assessore Bizzo – ma ci poniamo obiettivi ambiziosi. Se negli ultimi 5 anni sono state 650 le aziende che hanno fatto progetti di ricerca e sviluppo, vogliamo che nel prossimo quinquennio si arrivi a quota 1.000. Vogliamo portare la percentuale di PIL investito in ricerca e sviluppo al 2% entro il 2020, con un aumento dello 0,2% ogni anno che richiederà 35 milioni di investimenti pubblici e privati”.
La struttura chiave per il salto di qualità, e di quantità, si chiama ovviamente Parco Tecnologico, la cui apertura è prevista per il 2015.
“Il Parco nasce per mettere in rete le aziende e gli istituti di ricerca – ha commentato Bizzo – e avrà grandi e positive ricadute su tutto il territorio”. Lo scenario medio parla di 1.300 persone occupate direttamente nel Parco entro il 2020 e un totale di 3.800 posti di lavoro generati, indotto compreso. “Puntiamo ad avere 160 imprese insediate nel giro di 5 anni – ha concluso Bizzo – un obiettivo realistico se pensiamo che 60 aziende arriveranno dal TIS, e che altre 20 hanno già inviato una lettera di intenti. Tutto ciò senza aver ancora iniziato l’attività di marketing”.