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Lo Stato abbandona il territorio

La Funzione pubblica della Cgil/Agb ritiene che la chiusura delle sedi distaccate dei tribunali costituisca un pericoloso arretramento della presenza dello Stato sul territorio ed evidenzia che per la particolarità geografica e culturale del nostro territorio, ma anche per la presenza, nei periodi di vacanza, di un gran numero di cittadini provenienti dalle altre regioni, smantellare le sedi distaccate rappresenta un errore.
Per quanto riguarda il trasferimento del personale perdente sede, apposite procedure di trasferimento, sulle quali a livello nazionale è stata segnalata da parte del sindacato poca trasparenza, avrebbero dovuto dare ai lavoratori la possibilità di optare per i diversi uffici del ministero sul territorio; in provincia di Bolzano tali graduatorie non sono ancora state comunicate dal Commissariato del Governo, lasciando i lavoratori in uno stato di totale incertezza– spiega Andrea Beggio, della Fp – Come FP CGIL/AGB riteniamo che in molti casi la chiusura di una sede di Tribunale, anche se “venduta” come risparmio, costituisca in realtà solo uno spostamento di quei costi sulla collettività, sui lavoratori e sull’utenza del Tribunale”.

Sulle possibilità di intervento di riforma in questo settore – spiega Cornelia Brugger, segretaria FP/CGIL – sia la categoria che la CGIL hanno presentato sin dal gennaio 2012 un progetto di riordino e di ammodernamento degli uffici giudiziari, ovviamente non basato su tagli di tipo lineare e tenendo conto che la mancanza di investimenti ed il blocco delle assunzioni hanno creato circa 7000 carenze di organico, un vuoto talmente grande da far escludere l’amministrazione giudiziaria dalla spending review sul personale del governo Monti. Anche sulla possibile soppressione degli uffici finanziari di Merano e Brunico riteniamo gravissimo che lo Stato capitoli anche sul fronte della lotta all’evasione e all’elusione che, diviene efficace anche avvicinando il servizio al cittadino”.

In merito interviene anche Alfred Ebner presidente del direttivo Cgil e segretario dello SPI: “Tagliando gli uffici pubblici in periferia non si diminuisce la burocrazia, ma si spostano disagi e costi sulla popolazione residente. La qualità della vita di un territorio si misura anche attraverso l’accessibilità agli uffici e ai servizi pubblici. Nelle zone montane questi aspetti rivestono un’importanza anche maggiore, se si vuole evitare lo spopolamento delle zone rurali”.
Per la Cgil/Agb una soluzione percorribile sarebbe quella di creare delle sinergie tra pubbliche amministrazioni con un punto unico di riferimento “nelle zone” delle pubbliche amministrazioni dello Stato, al quale l’utenza potrebbe rivolgersi per i servizi ordinari.

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