A Bolzano chiude il discusso locale Rocknroll
“I Sin deadly Sin hanno suonato all’ormai ex
Rocknroll “
Di Jimmy Milanese 06-04-2013
In Sudtirolo pare non ci sia spazio per la musica non tradizionale
Lei, Roberta Staccuneddu, si dice abbia iniziato a cantare ancora prima di nascere. Loro, Max Boi (tastiere), Mattia Mariotti (chitarre), Alessio Bergamo (basso) e Zeljko Marinovic (batteria) la seguono dal 2009 nella nebbia di una tundra illuminata dalla sua voce eterea, sinuosa e tagliente, che perfettamente rappresenta il genere gothic metal dei Sin deadly Sin. Un genere complesso e sicuramente di non facile ascolto, attraverso il quale negli anni sono passate cantanti come Sharon den Adel e Anneke van Giersbergen, poco note al pubblico italiano, ma sicuramente note alla band altoatesina che nel corso dell’ultimo anno ha partecipato sia alla grandiosa Metalfest in Croazia sia al Rock im Ring all’Arena Ritten. L’altra sera, si sono esibiti in occasione della chiusura del tanto discusso Rocknroll Bolzano, locale recentemente aperto, che avrebbe dovuto dare nuovo spazio al Rock in provincia.
Nella serata, i Sin deadly Sin hanno presentato il loro nuovo album 2012, Fall From Heaven (Revalve Records). Undici tracce che testimoniano il passaggio di questa band attraverso ambienti metal, electronic e goth con non poche influenze di sonorità balcaniche contemporanee. Notevole, Your Heaven: brano dal quale il gruppo ha ricavato un video ipercliccato su youtube che in un certo senso è anche il loro biglietto da visita.
Constatate le grandi potenzialità che sembrano ancora in gran parte inespresse e che attendiamo nel prossimo cd, rammarica constatare che una città nella ricca provincia come la nostra, molto attenta a finanziare le innumerevoli bande folkloristiche, non riesca a trovare le forme e i modi per dotarsi di un luogo pubblico, lontano ma non troppo da abitazioni e centro storico, che possa dare spazio alla musica live.
I Sin deadly Sin, ma non solo, sono un esempio di come la musica locale meriti quelle attenzioni che altri ambiti culturali canalizzano.
Jimmy Milanese