Categories: IntervistePolitica

Angelo Gennaccaro in corsa per la camera dei deputati 

La giovane speranza dell’UDC altoatesina al servizio della famiglia, per una rifondazione dei valori e per un nuovo welfare

Angelo Gennaccaro nato a Bolzano 07/06/1983. Eletto alla sua prima candidatura in consiglio comunale con 468 preferenze nel 2010, è il più votato della lista UDC e il più giovane dei consiglieri eletti. In Comune, è membro effettivo della commissione cultura e Presidente della commissione Scuola Università e Tempo libero. Diplomato alla scuola di cinema di Cinecittà a Roma e laureato in Scienze della comunicazione editoria e giornalismo presso l’Università degli Studi di Verona. E’ un libero professionista nel campo della comunicazione. Impegnato in diverse associazioni di volontariato. Dalla fine del 2011 è alla guida dell’UDC dell’Alto Adige imprimendo un forte cambiamento e avvicinando molti giovani alla politica.

Dopo tanti alti e bassi, finalmente sono state presentate le liste elettorali. Lei che ruolo riveste? 

“Sono candidato nella lista dell’UDC in seconda posizione. La mia candidatura se pur nella testa di lista, è una candidatura di servizio per un partito in cui credo e per il quale mi sto impegnando molto. Ci metto la faccia in nome del cambiamento e del rinnovamento e per dimostrare che non sono necessariamente i contenitori; partiti o movimenti che siano, a fare la differenza, ma le persone nella loro unicità. La scossa deve essere data dall’interno, in Alto Adige il nostro simbolo sarà uno dei più “vecchi” sulla scheda elettorale ma paradossalmente quello che ha saputo rinnovarsi di più. Ci tengo a sottolineare, come, fra tutte le liste in campo, la nostra è la più innovativa, la più giovane e composta in parità tra uomini e donne.”

 L’UDC, Unione di Centro è un partito di centro, moderato e d’orientamento cattolico. Quali sono i punti forti dell’UDC e in che modo si differenzia dalle altre formazioni moderate?

“L’UDC è un partito che crede da sempre in un cambiamento coraggioso, che sappia innovare in campo sociale ed economico senza però stravolgere principi e valori che sono alla base della famiglia e della nostra tradizione culturale. Ci differenziamo da tutti gli altri per essere stati i primi ad aver sfidato questo bipolarismo malato che vede PD e PDL ostaggi degli estremi. Se oggi gli italiani hanno la possibilità di scegliere una nuova forza centrale e non centrista in grado di impersonare, serietà, valori e impegno, il merito è solo dell’UDC di Pier Ferdinando Casini. Se oggi c’e’ Monti è perché le condizioni le abbiamo create noi. Queste elezioni in ogni caso saranno il consolidamento del nostro progetto politico iniziato già nel 2008.”

La nascita della “Scelta civica per Monti” ha creato un poco di confusione. Quali sono i rapporti tra voi e questa nuova formazione politica?

“Le peculiarità elettorali della Provincia di Bolzano e di Trento e la forte figura di Lorenzo Dellai quale protagonista dell’operazione hanno dato da noi un’impronta diversa all’intero progetto elettorale. L’UDC è una forza importante e radicata sul territorio, sapevamo dal principio che quest’operazione ci avrebbe tolto voti. Tenendo conto di questo, a noi interessa senza personalismi e primogeniture il progetto che abbiamo davanti. Senza tanti giri di parole, posso dire che considero il giorno dopo il voto come un “nuovo inizio” per il bene comune. L’agenda Monti è un punto di partenza importante cui bisogna aggiungere priorità che ne valorizzi la dimensione. Da ventinovenne penso vada dato uno sguardo più diretto ai giovani, con politiche in grado di valorizzare intelligenza, merito e creatività. Vanno create le condizioni per accedere al credito dando così ai giovani la possibilità di rendersi autonomi. Occorre innovare le attuali forme di welfare che hanno ancora un carattere troppo assistenziale e rivedere le politiche della famiglia, riducendo il carico fiscale che le opprime e non ne incoraggia la crescita demografica. Famiglia come principale fattore di coesione sociale, e vero volano di sviluppo. La crisi che il paese attraversa è prima di tutto una crisi valoriale. Bisogna ripartire da qui.”

Claudio Calabrese

Giornalista pubblicista, scrittore.

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Claudio Calabrese

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