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Le primarie del PD

È PROPRIO SICURO CHE BERSANI ABBIA VINTO?

Il segretario del PD, Pier Luigi Bersani, è stato incoronato vincitore delle primarie del centrosinistra. Ora si sente già parlare di congresso e spontaneamente mi chiedo: quale congresso? È vero che queste consultazioni dovevano estendersi all’area di tutto il centrosinistra, ma è evidente che di fatto l’interesse si è incentrato quasi esclusivamente sui due personaggi più in vista, entrambi del PD, Bersani e il suo sfidante Matteo Renzi. Oscurati gli altri tre candidati.

 Come aveva ragione il caro Marco Pannella quando denunciava in Italia la presenza di una „partitocrazia“ volta a impedire una vera democrazia! Non è detto però che un sistema, per quanto consolidato funzioni sempre e per sempre. Ieri, dopo la netta sconfitta, il giovane giurista sindaco di Firenze, Matteo Renzi, intelligentemente ha riferito alla stampa: “Abbiamo espresso con grande chiarezza due modelli alternativi di rinnovamento che intendevamo introdurre in ogni settore. Abbiamo proposto con forza questi concetti e oggi prendiamo atto che la nostra l’idea non è stata vincente. Volevamo prendere in mano il governo del Paese e non ce l’abbiamo fatta. Condivido la gioia e la delusione di questo momento. È bello per un under 40 averci provato, spero che questa esperienza apra con coraggio nuove prospettive per la nostra generazione. E mi piace pensare che i padri della generazione precedente accettino le nostre sfide. Continuerò a fare il sindaco, sto nel PD che è casa mia, se avessi voluto fare una cosa diversa l’avrei fatta dal primo giorno.”

Come interpretare le parole di Renzi? E’chiaro che il suo consenso all’interno del PD sia caso consistente e che la sua decisione di non volersi porre in prima fila, rimanendo a fare il sindaco – coerente a quanto promesso – potrebbe, anziché rafforzare, indebolire il Partito Democratico. Siamo certi che i tanti che avrebbero voluto vedere Renzi al posto di Bersani, resteranno fedeli al PD? Chi lo sa, non voglio fare analisi affrettate, ma forse quella che oggi sembra una grande vittoria, domani potrebbe rivelarsi il contrario, vale a dire una sconfitta strisciante, latente e questa volta duratura.

Claudio Calabrese

Giornalista pubblicista, scrittore.

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Claudio Calabrese

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