Editoriali Politica

Toponomastica2 min read

20 Novembre 2012 2 min read

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DR. STREITER SI PUÒ TRADURRE CON DOTT. LITIGIOSO?

 “Dr. Streiter” tradotto letteralmente diventa “Dott. Litigioso”. La traduzione è letterale, ma questa vi sembra una traduzione possibile? La cosa importante invece è che sia gli italiani sia i tedeschi riescano a orientarsi e a comprendere se si tratta di un luogo, di una malga, di un lago, di un ruscello o… di un dott. Streiter. La soluzione è possibile, l’importante è praticare il buon senso, quella grande virtù che troppo spesso, anche in tempi di crisi viene a mancare.

Gli italiani dovranno rinunciare a un po’ di Tolomei e i tedeschi dovranno rinunciare a un po’ di antiquariato linguistico per concedere agli italiani il riconoscimento di una stratificazione storica di più recente acquisizione”, avevamo scritto il mese scorso dopo che il Consiglio Provinciale di Bolzano aveva approvato la legge sulla toponomastica in Sudtirolo. Ora il governo romano ha impugnato la legge locale innanzi alla Corte Costituzionale. E’ noto che la questione circa la toponomastica si trascina da decenni, e ora che il Consiglio ha trovato un accordo, benché non unanime – cosa impossibile,a causa delle differenze, politico – ideologiche – è Roma a dire di no.

Forse avremmo dovuto immaginarcelo, considerando lo Statuto di Autonomia e la sua logica riferita all’obbligo del “bilinguismo” in Sudtirolo. Particolarmente significativa è una sentenza del 2009 riguardo al Friuli Venezia Giulia, in cui la Consulta sancisce che la toponomastica in altre lingue può solo essere aggiuntiva all’italiano. Con perfetta cognizione di causa, il noto costituzionalista Francesco Palermo ne scrive in merito sul quotidiano Alto Adige prevedendo una quasi certa sconfitta della Provincia di Bolzano qualora questa decidesse di difendersi davanti agli alti giudici della Corte.

Che fare quindi, trattare? Modificare il testo legislativo? Qual è il bilinguismo perfetto rivendicato dal governo italiano, sempre che sia possibile? E’ veramente necessario tradurre tutto in modo artificioso, spesso incomprensibile e insensato? In Sudtirolo sembra che ciò sia possibile.

Senza dubbio in un territorio bilingue, anzi trilingue, per non fare torto ai ladini, i diritti individuali al mantenimento della propria cultura, e quindi della propria lingua, non vanno lesi in alcun modo. Ma, come tutti sappiamo, non tutto è traducibile, e pertanto è indispensabile la comprensione reciproca.

 

 

 

Giornalista pubblicista, scrittore.