Editoriali Politica

Faciloneria e superficialità negli slogan di Bersani e Renzi

28 Novembre 2012

Faciloneria e superficialità negli slogan di Bersani e Renzi

TANTO INCAUTA LA “ROTTAMAZIONE” QUANTO INCERTO “L’USATO”

“Chi si accontenta, ha votato Bersani, quindi chi pensa che la classe dirigente del centro-sinistra abbia fatto bene in questi anni lo vota, chi invece vuole investire sul cambiamento voti noi”: è quanto proclama con toni convinti il giovane “rottamatore” in conferenza stampa in seguito alle primarie di domenica scorsa. Non c’è dubbio. Matteo Renzi sostiene che è possibile sostituire “l’usato”, purché “sicuro”, con il “nuovo”.

 C’è però da domandarsi, se l’usato ritenuto tanto sicuro, come i maggiori esponenti del PD vogliono farci credere, veramente lo sia. Mi sembra di ricordare che il gergo meccanico automobilistico oggi usato in politica da Renzi e dai Renziani, adottato con molta faciloneria dalla squadra avversaria, sia stato inventato dalla Fiat per promuovere i propri autoveicoli, e in particolare quelli usati. Infatti si parlava di “usato sicuro”, per quelli che non avessero superato un limitato chilometraggio.

Mi sembra così che la metafora usata dagli avversari di Renzi all’interno del PD per tamponare l’ondata di rottamazione sulla vecchia classe politica, non sia particolarmente azzeccata, perché tutti gli esponenti di grido del PD certamente sono “usati”, vale a dire conosciutissimi, ma non per questo “sicuri”, nel senso metaforico del termine.

Certe volte mi aspetterei da politici d’esperienza maggiore distacco dagli slogan elettorali del momento, cosa che troppo spesso, proprio nei grandi partiti viene a mancare.

 

 

Giornalista pubblicista, scrittore.