Cronaca

Cosa pensa la UIL sui tagli lineari

9 Ottobre 2012

author:

Cosa pensa la UIL sui tagli lineari

tagli2

 di Toni Serafini e Christian Troger

LA UIL: NO AI TAGLI LINEARI

Li chiamano tagli lineari, ma nel liguaggio normale, quello che tutti capiscono, vuol dire tagli indiscriminati, cioe’ non tagli ragionati, sulla base di una scelta delle spese che si vogliono evitare e rispetto a quelle che invece non si possono risparmiare se non penalizzando i bisogni e i diritti dei cittadini.

Siamo ancora in crisi e abbiamo un debito pubblico nazionale spaventoso.
Il Governo ha indicato una strada per la revisione della spesa, la UIL-SGK considera assolutamente prioritari lo stop alle consulenze esterne e la riduzione dei costi della politica.
In questi anni le consulenze esterne sono diminuite, ma noi diciamo che si può fare di più, utilizzando le ottime professionalità presenti nella pubblica amministrazione. La politica deve dare l’esempio concreto, sia con un comportamento sobrio, sia abbassando drasticamente i costi della politica.
L’eccessivo carico fiscale su lavoro dipendente e pensioni e l’attuale crisi economica incidono pesantemente sui redditi medio-bassi, con un aumento delle povertà.
Quindi lotta ai veri sprechi e mantenere le spese per sanità, assistenza, scuola, formazione, ricerca e innovazione. Riorganizzando il personale per dare un servizio più efficace ed efficiente ai cittadini e aprendo un tavolo di confronto, senza tabù o preconcetti, ma anche senza proclami.
Quindi riproponiamo di agire sull’addizionale regionale IRPEF, di cui richiediamo l’azzeramento almeno per i redditi fino ai 35.000 Euro e pertanto ribadiamo il nostro no alla riduzione legata al numero dei figli. La politica per la famiglia si fa con servizi qualificati (asili nido, scuole materne, politiche per gli anziani) e attraverso l’assegno regionale e provinciale al nucleo familiare.
In sede nazionale va invece affrontata una riforma radicale del fisco i cui capisaldi sono: aumento delle detrazioni per lavoratori dipendenti e pensionati, aumento degli assegni famigliari e lotta puntuale all’evasione fiscale.
Necessita inoltre una vera lotta all’evasione fiscale e al lavoro nero anche nella nostra Provincia, in sinergia con i Comuni
Una netta riduzione dei contributi provinciali “a pioggia” consentirà un aumento degli investimenti per la ricerca e l’innovazione.
Rivendichiamo inoltre il puntuale utilizzo degli stanziamenti, che vanno riconfermati anche il 2013, per le case popolari (IPES-WOBI), richiamando alla loro responsabilità i Comuni che devono pianificare nuove aree residenziali, individuare edifici da ristrutturare e zone da recuperare.
Rivendichiamo inoltre maggiori investimenti per i lavori pubblici e nella casa. In particolare in edilizia e per il risparmio energetico negli edifici pubblici, che porterebbe assieme una maggiore e qualificata occupazione, e un impegno concreto per l’ambiente.
Relativamente alla tassa di soggiorno, decisa nel Bilancio Provinciale del 2012, chiediamo che la stessa sia versata a partire da gennaio 2013, questo per supportare al meglio il settore turistico.
Secondo la UIL-SGK va inoltre studiata e messa in programma, con il coinvolgimento dei cittadini, un’operazione di accorpamento dei Comuni dell’Alto Adige con meno di 2.000 abitanti, che sono ben 46 su 116, (52 tra i 2.001 e i 5.000 abitanti, 11 tra i 5.001 e i 10.000 abitanti e solo 7 con più di 10.001 abitanti) questo porterebbe a razionalizzare e ridurre le spese di gestione: Servizi Comunali, Uffici tecnici, Segretari Comunali, Sindaci, Assessori, Consiglieri Comunali…

 

Toni Serafini e Christian Troger

p. La Segretaria UIL-SGK