Oggi ci sono solo tre potenze navali globali: Stati Uniti, Cina e Russia.
Politici e giornalisti europei parlano costantemente dell’enorme sfida nel contrastare un’invasione russa qualora gli Stati Uniti si ritirassero dalla NATO sotto la presidenza Trump.
La Marina russa ha schierato diverse flotte navali in vari punti strategici, comprese le Flotte del Baltico, del Mar Nero, del Nord, del Pacifico e la Flottiglia del Caspio.
Considerato il massivo schieramento navale sorprende che in pochi parlino della reale capacità navale russa di sfidare il predominio occidentale.
Nonostante le sanzioni e i rigidi vincoli fiscali internazionali, oggi anche a causa della guerra in Ucraina, i cantieri navali russi hanno costruito nuove navi senza mai fermarsi.
Dal 2011 la Russia ha costruito 15 sottomarini, 6 fregate, 9 corvette, 16 piccole navi missilistiche e altre navi di supporto logistico.
Molte altre unità sono in costruzione e arriveranno entro la fine di questo decennio.
Come diceva Stalin: “la quantità ha una qualità tutta sua”.
Recentemente il presidente russo Vladimir Putin a fine maggio ha approvato una nuova strategia navale intitolata “Strategia per lo sviluppo della Marina russa fino al 2050” che mira a ripristinare completamente la posizione della Russia come una delle principali potenze marittime mondiali.
Il Consigliere del Cremlino Nikolai Patrushev non ha fornito ulteriori dettagli sulla strategia, sebbene la Russia abbia aumentato la spesa per la difesa e la sicurezza ai livelli della Guerra Fredda, in percentuale del prodotto interno lordo.
Mentre si cercano nello scacchiere geopolitico internazionale vie di negoziati di pace tra Russia e Ucraina il 27 marzo scorso Mosca ha varato un nuovo sottomarino nucleare chiamato “Perm”, una perfetta macchina da guerra dotata di devastanti missili ipersonici Zircon, utilizzati già in Ucraina per colpire obbiettivi a 1000 km di distanza raggiungendo velocità di Mach 9, circa 11.000 Km/h.
Un messaggio al mondo di supremazia e deterrenza militare molto chiaro della Russia.
A oggi secondo i dati pubblici di Mosca, la Russia ha 79 sottomarini, inclusi 14 con missili balistici a propulsione nucleare, e 222 navi da guerra.
La sua flotta principale è la Flotta del Nord, con sede a Severomorsk nel Mare di Barents.
In questo quadro generale mondiale di riarmo, dove abbiamo da una parte l’Europa che attua il piano “ReArm Europe” da 800 miliardi di euro con lo scopo di potenziare le capacità militari dei singoli Stati europei, e dall’altro la Russia che continua a riarmarsi e potenziare i suoi settori militari, la tensione e la paura di un conflitto mondiale rimane alto e merita di essere monitorato per evitarne una escalation militare.