Più che positivo il bilancio dell’Associazione universitaria sudtirolese

Il consiglio direttivo dell’Associazione universitaria sudtirolese (sh.asus) è soddisfatto dell’anno appena trascorso.

“Siamo riusciti a ottenere diversi successi e molte delle nostre richieste sono state ascoltate dai politici”, afferma il presidente Alexander von Walther.

La sh.asus fa riferimento all’agenda programmatica pubblicata in primavera, poco dopo l’insediamento del nuovo consiglio direttivo.

“Siamo stati poi in grado di presentarlo negli incontri con vari politici, sia del governo che dell’opposizione, nonché con vari stakeholder, associazioni e organizzazioni”, spiega la sh.asus.

Effettivamente sono riusciti a ottenere diversi risultati, come il compenso di 900 euro per le studentesse e gli studenti di medicina che svolgono il tirocinio (prima erano 450 euro).

Inoltre si notano sviluppi nella giusta direzione anche per quanto riguarda la politica abitativa che sh.asus ha ripetutamente criticato.

“Siamo fiduciosi che gli amministratori pubblici siano consapevoli del problema. A nostro avviso, questo è evidente. Un tasso di affitto elevato per le studentesse e gli studenti significa, in ultima analisi, un tasso di affitto elevato per tutti!”, afferma il presidente di sh.asus von Walther.

Ora sh.asus guarda al prossimo anno: “Abbiamo alcuni progetti da affrontare, ad esempio vogliamo lanciare la nostra rivista associativa, Skolast, online come piattaforma per le idee culturali e politiche dei giovani altoatesini. Vogliamo anche impegnarci di più per evidenziare i problemi delle studentesse e degli studenti nell’ambito della mobilità – da ultimo a causa della chiusura della linea Val Pusteria/Pustertal e dell’abbassamento a 26 anni del limite di età per l’acquisto dell’Euregio Ticket Students”.

La sh.asus guarda con fiducia al nuovo anno 2025, anno del settantesimo anniversario della fondazione dell’Associazione universitaria sudtirolese che fu fondata nel 1955. “Come associazione continueremo a lavorare nell’interesse degli oltre 15.000 studentesse e studenti altoatesini e non”, assicura von Walther.

Foto. Alexander von Walther