Cosa si aspettano i giovani altoatesini dal loro posto di lavoro? Le aspettative sono massificate o vi sono gruppi con atteggiamenti differenziati? A queste domande risponde l’indagine promossa dall’IRE – Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano su oltre 2.000 giovani in età compresa tra i 14 e i 30 anni.
I risultati dell’indagine sono stati presentati in una conferenza stampa questa mattina presso la Camera di Commercio cui hanno partecipato il Presidente della Camera di commercio Michl Ebner, l’Assessora provinciale al lavoro Nagdalena Amhof e Sara Burger membro del Comitato direttivo del “Südtiroler Jugendring.
Come ha tenuto a sottolineare Michl Ebner, i risultati dello studio contraddicono nettamente gli stereotipi correnti circa una generazione pigra, con scarse competenze sociali, con una visione avulsa dalla realtà e interessata esclusivamente, o quas,i al tempo libero. Non tutti puntano alla carriera come ideale di vita, ma vi sono anche coloro che ambiscono alla stabilità offerta da un contratto a tempo indeterminato e giovani per i quali risulta determinante un ambiente di lavoro orientato all’armonia. I datori di lavoro dovrebbero pertanto prestare grande attenzione alle esigenze individuali dei propri dei propri collaboratori. In questo ambito pare essersi verificato un autentico cambiamento sociale, ha tenuto a sottolineare Michl Ebner.
Dall’indagine sono apparse evidenti alcune significative differenze tra i giovani, che possono classificarsi schematicamente in quattro tipi. Il 40 percento degli intervistati ritiene determinante il clima lavorativo tra i colleghi e con i propri superiori. Un 30 percento invece attribuisce particolare importanza al trattamento economico e appare pertanto orientato alla retribuzione. Il 20 percento rileva fondamentale la stabilità, nel senso che preferisce orari di lavoro regolari con contratto di lavoro a tempo indeterminato. Il restante 10 percento dei giovani è più orientato alla carriera, nel senso che ambisce lavori con buone opportunità di carriera e con la possibilità di raggiungere posizioni di responsabilità.
Variegato dunque il panorama delle aspirazioni dei giovani altoatesini, così come il fatto che l’immagine di alcune professioni non corrisponde alla realtà – ha sottolineato il Presidente della Camera di commercio Michl Ebner, fatto questo che richiede «la necessità di maggiore informazione e sensibilizzazione da parte delle associazioni di categoria e delle organizzazioni giovanili»
L’Assessora provinciale Magdalena Amhof ha sottolineato altresì l’importanza dell’ambiente di lavoro e della retribuzione come fattori determinanti nella scelta del posto di lavoro emersi dallo studio e quindi alla necessità di ripensare le strutture salariali e le relative prestazioni sia nel settore pubblico, sia in quello privato.
“Molti giovani stanno pensando di lasciare l’Alto Adige per motivi professionali anche perché il desiderio di avere un appartamento di proprietà in Alto Adige è sempre più difficile da realizzare. Pertanto, bisogna dare priorità alla realizzazione di spazi abitativi a prezzi accessibili” ha affermato Sara Burger, membro del Comitato direttivo del “Suedtiroler Jugendring.
Foto. Conferenza stampa odierna@Camera di commercio Bz