È l’amore che crea una famiglia

I Verdi di Merano organizzano una serata informativa il 15 dicembre alle ore 20.00, presso il Centro per la Cultura- Mairania 857 – sul tema dei diritti civili delle famiglie arcobaleno e sulla loro attuale situazione giuridica in Italia.
Chi è considerata famiglia in Italia? Ci sono bambin*, ragazz* e genitori discriminati intorno a noi? Cosa sta accadendo in merito alla trascrizione degli atti di nascita dei figli e delle figlie delle coppie omogenitoriali? Cosa dicono le famiglie interessate sulla situazione attuale?
I figli e le figlie delle coppie omogenitoriali di fronte alla legge italiana si trovano a essere figli/e di un solo genitore, quello biologico, salvo riconoscimento da parte dei giudici con la cosiddetta stepchild adoption che resta pur sempre un procedimento discrezionale con una procedura dai tempi lunghi. 
Una modalità più veloce, adottata fino a qualche mese fa, era la registrazione degli atti di nascita presso gli uffici anagrafe delle amministrazioni locali, ora bloccata dal Viminale. Nell’ultimo anno le Procure di diverse città italiane hanno annullato le trascrizioni, addirittura cancellando quelle già registrate sei anni fa. Lo Stato italiano sta di fatto discriminando e togliendo dei diritti a bambin* e ragazz* e a genitori e genitrici. Il Parlamento europeo a marzo 2023 ha chiesto al governo italiano di revocare immediatamente la sua decisione e si è detto preoccupato “per il fatto che tale decisione si iscrive in un più ampio attacco contro la comunità Lgbtqi+ in Italia”. La Corte costituzionale ha ribadito più volte il vuoto normativo e ha ripetutamente invitato il Parlamento a legiferare.
Per il momento in Italia manca ancora una legge sul riconoscimento del legame di parentela tra figli/e e genitore non biologico. Il genitore d’intenzione, infatti non ha diritti. Per questo motivo necessita di una delega per una serie di azioni anche molto normali e che tutti possiamo immaginare: prendere i figli a scuola, firmare un permesso per una gita scolastica o un modulo per un esame medico. Inoltre, in questa situazione si lasciano le reti familiari in balia di insicurezza, paura e ansia quando intervengono casi ben più gravi di malattia o morte di uno/a dei due genitori.
I Verdi di Merano accusano il sindaco Dal Medico e la sua maggioranza Svp, Civica e Alleanza per Merano di insensibilità e indifferenza per aver recentemente ha bocciato la loro richiesta di organizzare un incontro istituzionale e pubblico sui temi in questione, nonostante il Comune di Merano faccia parte della rete italiana RE.A.D.Y (Rete nazionale delle Regioni e degli Enti Locali per prevenire e superare l’omotransfobia) e ritengono che in conseguenza di tale adesione “l’amministrazione dovrebbe fare in modo di informare e dare esempi di buone pratiche su temi legati ai diritti umani e alla discriminazione delle persone lgbtqi+.”Per questo i Verdi di Merano invitano all’incontro pubblico informativo  ì“Famiglia è, chi famiglia fa! Diritti e futuro delle famiglie arcobaleno”, con/Mit A. Miriam Fiumefreddo: attivista queer della comunità LGBTQIA+ in Alto Adige, Laura Marocchi & Johanna Mitterhofer: referenti Associazione Famiglie Arcobaleno Trentino – Alto Adige

Immagine di Karolina Grabowska