L’Intendenza e i dirigenti scolastici della Provincia autonoma di Bolzano, pur sollecitati a farlo, non hanno dato chiarimenti in merito al fatto che i docenti non vaccinati, rientrati in servizio il primo aprile, non abbiano ricevuto alcun invito da parte dei presidi a produrre la documentazione della prenotazione della stessa, così come disposto dal comma 3 dell’art. 4 ter-2 del dl 44/2021, parimenti introdotto dall’art. 8 del dl 24/2022, impedendo ai docenti rientrati in servizio di svolgere attività didattica nelle proprie classi, sulla base di un automatismo che viola le disposizioni vigenti e penalizza ulteriormente e in modo illegittimo tali docenti, denunciano i rappresentanti altoatesini di Fratelli d’Italia.
È evidente, secondo la denuncia di Fratelli d’Italia “che si è voluto interpretare in modo parziale quanto disposto dal Decreto-legge del 24 marzo 2022, e ciò “a danno dei docenti non vaccinati, già penalizzati dalla sospensione dal lavoro e dallo stipendio”.
Inoltre, con questo Decreto, gli insegnanti in questione, oltre ad aver subito un incremento del monte orario in presenza (da 20 a 38 ore), devono “pagarsi i test antigenici ogni 2 giorni e, nonostante questo, sono stati di fatto demansionati, non potendo entrare in contatto con quelli che, in molti casi da anni, sono i loro alunni. Caso unico in Europa – si legge nel comunicato stampa – tali insegnanti vengono trattati come fossero degli appestati, quando ormai è stato acclarato che tutti, vaccinati e non, possono contagiare e contagiarsi.” Probabilmente è questo il motivo – secondo Fratelli d’Italia – per cui il Ministro Bianchi ha dichiarato in Aula che la misura trae origine esclusivamente dal bisogno di dare un messaggio educativo (nel senso dell’educazione di regime, evidentemente) agli alunni. Tutti i lavoratori raggiunti dall’obbligo vaccinale sino al 15 giugno sono infatti potuti rientrare in servizio a pieno titolo sin dall’ 1 aprile.
“La Provincia di Bolzano avrebbe sprecato un’occasione preziosa! – La Provincia – leggiamo nel comunicato di Fratelli d’Italia- una volta tanto, avrebbe potuto servirsi delle sue prerogative autonomistiche, per discostarsi da queste disposizioni e dare il buon esempio in tema di non discriminazione, Ci chiediamo: davvero la Corte dei Conti non avrà nulla da eccepire davanti alla doppia spesa che si rende necessaria per pagare gli stipendi degli insegnanti demansionati e dei loro supplenti, peraltro solo a fini punitivi e non più sanitari? Ricordiamo che a livello locale è la Provincia a stipendiare gli insegnanti. Fratelli d’Italia – concludono – continueranno ad essere sempre per la libertà di scelta da parte dei cittadini, compresi quelli che, per i più svariati motivi, non vogliono fare la seconda, la terza o la quarta dose (o le hanno fatte sotto ricatto) e a tutte queste persone esprime la massima solidarietà.”
Il documento è firmato da Simona Fermanelli, responsabile per l’istruzione del dipartimento provinciale di Fratelli d’Italia.
Foto. Simona Fermanelli