La decisione del Governo italiano di riconoscere la piena strategicità dello stabilimento Acciaierie Valbruna di Bolzano segna un punto di svolta concreto. L’istruttoria del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), nell’ambito della normativa sul Golden Power, inserisce il sito produttivo di via Galvani tra gli asset industriali di interesse nazionale.
Da oggi, ogni operazione che riguardi la proprietà, la concessione dei terreni o la destinazione produttiva dovrà essere notificata e autorizzata da Palazzo Chigi. Non si tratta di una misura simbolica: è un vincolo giuridico che rende nulla qualsiasi iniziativa non autorizzata.
L’istruttoria ministeriale è partita dal bando pluridecennale promosso dalla Provincia di Bolzano per le aree dell’impianto. Ritenendo che tale procedura potesse incidere sulla continuità produttiva, il MIMIT ha attivato i poteri previsti dalla legge 56/2012. Le conclusioni sono chiare: Valbruna Bolzano è un presidio industriale strategico, e la sua eventuale interruzione rappresenterebbe un rischio per la sicurezza economica nazionale.
Secondo Mauro Baldessari, segretario generale UIL-SGK, “il Governo conferma ciò che sosteniamo da tempo: la siderurgia di Bolzano non è una questione locale, ma un asset nazionale che va tutelato con responsabilità e visione”.
Per Joe Pelella, segretario UILM Alto Adige, “la strategicità del sito è stata dichiarata e comunicata alla Provincia, che ora dovrà decidere se lasciare invariate le procedure, modificarle o aprire un confronto con tutti gli attori. Con i ricorsi legali in corso, tuttavia, sarà difficile intervenire prima del TAR”.
Dal punto di vista economico, sottolinea Marco Pugliese dell’Osservatorio Economia e Industria UIL Alto Adige, “il Golden Power non è solo difesa, ma una leva di politica industriale: serve a garantire continuità produttiva, occupazionale e tecnologica in settori strategici. Ora è necessario aprire un tavolo di coordinamento tra Governo, Provincia e parti sociali per definire una strategia industriale altoatesina integrata con quella nazionale”.
La mossa del MIMIT rappresenta dunque una blindatura istituzionale: da oggi l’acciaio di Bolzano è un interesse nazionale non negoziabile.