La Corte costituzionale boccia la legge sugli appalti, Gennaccaro esprime forte preoccupazione per gli effetti della sentenza

Angelo Gennaccaro (La Civica) prende posizione a seguito della sentenza della Corte costituzionale n. 80/2025, depositata oggi, 19 giugno 2025.

La Consulta, su ricorso del Governo, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale di una disposizione in materia di appalti, introdotta dalla legge provinciale 16 luglio 2024, n. 2, che semplificava le procedure di appalto.

Con questa semplificazione, la Provincia aveva limitato al solo primo concorrente in graduatoria l’obbligo di indicare, in sede di gara, il costo della manodopera e del personale nonché le spese in materia di sicurezza. In questo modo, si evitava che tutti i partecipanti alle gare di appalto, anche se non aggiudicatari delle commesse pubbliche, dovessero produrre questi documenti.

Con la bocciatura della legge provinciale questa semplificazione è venuta meno, a scapito delle imprese e delle amministrazioni pubbliche altoatesine, con pregiudizi sulle tempistiche delle procedure già oggi molto dispendiose.

Gennaccaro esprime forte preoccupazione per gli effetti di questa decisione:

La sentenza di oggi limita ulteriormente le nostre competenze legislative, evidenziando quanto la modifica dello Statuto di autonomia sia urgente e indifferibile. Ora sarà importante definire gli effetti di questa sentenza sulle gare di appalto in corso, a garanzia della certezza del diritto e della legittimità delle procedure.

Spiace constatare che il Governo abbia deciso di impugnare questa legge provinciale e che non sia stato possibile concordare una modifica, che fosse accettabile anche per la Provincia. Ogni sentenza della Corte costituzionale sfavorevole alla Provincia è un duro colpo al cuore della nostra autonomia.

Foto, Angelo Gennaccaro