Intercomparto. Cgil/Agb (Flc Scuola e Funzione pubblica) non firmano l’ennesimo contratto-stralcio

Le assemblee di entrambe le categorie hanno deciso di non firmare il contratto-stralcio con l’ultima “una tantum” a ristoro dell’inflazione per il triennio 2022/24 ormai trascorso.
 
Il contratto chiude le trattative senza aggiornare le tabelle stipendiali all’inflazione 2022/24. “Si tratta – affermano i segretari Fp, Angelika Hofer, e Flc Stefano Barbacetto – di una novità inaudita”.
Con una ‘Lettera d’intenti’ priva di valore giuridico, la politica e la delegazione pubblica promettono adeguamenti stipendiali in autunno. “Temiamo però  – continuano i segretari  – che la confusione sul triennio di pertinenza metterà a rischio i finanziamenti per affrontare l’inflazione futura”. 
Il contratto non firmato prevede un arretrato “una tantum” tra 956,41 e 1.745,12 euro lordi, da sommare ai due acconti ricevuti in precedenza. Secondo le stime Cgil, la somma non basta a risarcire l’inflazione subita nel 2022/24.
Non è mantenuta neppure la promessa politica di regalare a tutti i dipendenti un abbonamento gratuito ai mezzi pubblici. Da questo privilegio, non richiesto dai sindacati, sarà escluso proprio chi ne ha più bisogno: i dipendenti pubblici a termine e i supplenti con contratti inferiori all’anno. A quanto riferisce l’Agenzia per le contrattazioni, sarebbe tecnicamente impossibile dare ai precari un abbonamento a termine, simile a quello concesso ai turisti.

Foto, Angelika Hofer