Il riferimento alla pace per tutto il mondo e la scelta del nome che richiama al pontefice della prima enciclica sociale: sono due tra gli aspetti che più hanno colpito il vescovo Ivo Muser questa sera (8 maggio) all’annuncio del nome del nuovo papa Leone XIV. Domani (9 maggio) tutte le campane in diocesi suoneranno per 10 minuti dopo l’Angelus di mezzogiorno.
Il cardinale Robert Francis Prevost, 69 anni, agostiniano statunitense, è il 267.mo successore di Pietro, eletto nel conclave oggi pomeriggio. “Ho sentito le campane suonare a distesa mentre rientravo da un incontro nel pomeriggio – racconta il vescovo Muser – e ho provato una grande emozione: abbiamo un nuovo Papa, e questa è la cosa più importante. Un Papa che ha bisogno del nostro sostegno, della nostra preghiera, della nostra vicinanza.”
A Leone XIV il vescovo Muser augura “di poter essere un uomo libero. Mi è piaciuto il suo primo saluto, la pace sia con tutti voi. È il saluto del Signore risorto. È anche una ripresa del gesto di papa Francesco, che ha potuto salutare il mondo la domenica di Pasqua con l’ultima benedizione e con l’ultimo saluto alla piazza di San Pietro e, attraverso la piazza, al mondo intero. Papa Leone ha usato le stesse parole di pace. Dobbiamo sempre parlare di pace: nei nostri cuori, nei nostri pensieri, nei nostri atteggiamenti. La pace è veramente la sfida più grande in questo mondo travagliato.”
L’altro elemento che ha colpito monsignor Muser è stata la scelta del nome del nuovo pontefice: “Si riallaccia chiaramente a Leone XIII, il Papa della Rerum Novarum, la prima enciclica sociale della Chiesa, che mette al centro la giustizia e i diritti dei lavoratori. Il Papa che a fine Ottocento affrontò le sfide della modernità e promosse la dottrina sociale.”
Il vescovo Muser ritiene che proprio la questione sociale potrà essere centrale in questo pontificato, “anche guardando alla biografia di questo religioso agostiniano partito dal Nordamerica per svolgere il servizio missionario come vescovo in Perù. Un Papa che già nel suo primo saluto ha messo l’accento sulla Chiesa missionaria e sulla sinodalità.”
Il vescovo Muser sottolinea ancora l’invito rivolto dal nuovo pontefice dalla loggia di San Pietro “ad aiutarci gli uni con gli altri a costruire ponti, con il dialogo, con l’incontro” e la conferma dell’impegno “di voler essere una Chiesa sempre vicina agli ultimi.”
La diocesi di Bolzano-Bressanone ha già inviato una comunicazione a tutte le parrocchie informandole che domani 9 maggio, nel giorno successivo all’annuncio dell’elezione del Santo Padre, tutte le campane delle chiese parrocchiali e religiose in diocesi devono suonare per 10 minuti a distesa dopo lo scampanio dell’Angelus di mezzogiorno. Il giorno dell’insediamento del nuovo Papa, tutti i campanili delle chiese altoatesine dovranno essere imbandierati a festa. Inoltre, lo stesso giorno, tutte le campane delle chiese parrocchiali e degli istituti religiosi suoneranno a festa per 10 minuti a mezzogiorno dopo l’Angelus. Anche in questa occasione, i fedeli sono invitati a pregare per il nuovo Papa e per le intenzioni della Chiesa.