Pigarelli omaggiato dai cori della Sat e Cima Tosa, e “rivisitato” da Lucio Gardin

È stata un grande successo la serata di gala “De pu bele no ghe n’è” (dal celeberrimo Paganella) dedicata a Luigi Pigarelli nel 150° anniversario della nascita nel corso della quinta edizione del concorso nazionale per cori maschili a lui intitolato e organizzato oggi e domani dalla Federazione cori del Trentino. Lo spettacolo ha attirato il pubblico delle grandi occasioni al teatro comunale di Pergine, con tutti i 432 posti disponibili esauriti soprattutto per assistere all’esibizione del coro della S.A.T.

L’interesse non era solo rivolto ai canti della famosa formazione corale, ma anche alla direzione, affidata non più solo alla mano come sapiente del maestro Mauro Pedrotti, ma anche a Fiorella Monsorno, da lui stesso indicata come suo successore.

A rendere omaggio alla figura e all’opera di Pigarelli nel 150° della nascita del musicista trentino è stato poi il coro Cima Tosa di Fiavè-Stenico diretto da Piergiorgio Bartoli, che ha proposto alcuni dei canti più conosciuti armonizzati da Pigarelli (La Paganella, Sui monti fioccano, Il galet ciricchichi, il povero soldato, Il canto del minatore) seguiti dalla Ninna nanna di Renato Dionisi e da Quattro cavai/la banda di Antonio Pedrotti. Il coro S.A.T. ha offerto una magistrale esecuzione di altri cinque “mitici” brani di Pigarelli (Valsugana, Serenada a Castel Toblin, C’erano tre sorelle, La pastora, Tanti ghe n’è, per concludere con Un anello d’oro fino,di Andrea Mascagni, e Entorno al foch, armonizzata dal grande Arturo Benedetti Michelangeli.

Mattatore della serata di gala, presentata dal critico musicale e giornalista Angelo Foletto, è stato il comico Lucio Gardin, che ha rivisitato in chiave umoristica la figura di Luigi Pigarelli.

Due linguaggi insolitamente accostati, quello teatrale comico e quello musicale corale di ispirazione popolare, fusi per coinvolgere un pubblico non solo di esperti e appassionati, dove il protagonista rimane l’illustre magistrato Trentino con la sua storia e la sua musica.

Lucio Gardin con una narrazione a tratti poetica e a tratti divertente, con la stessa vena ironica che è riconosciuta a Pigarelli, ha ripercorso con fotografie originali e momenti musicali le tappe salienti della vita professionale e artistica del magistrato. Un ritratto che ha riportato alla luce la vicenda umana, artistica e professionale di Luigi Pigarelli, restituendogli voce e memoria.

 A coronare la serata è stata l’unione delle voci dei due cori per il canto più popolare di Pigarelli, La montanara, salutata dall’ovazione del pubblico.

Foto. I cori della S. A. T, e Comatosa diretti da Mauro Pedrotti