Un progetto pilota innovativo a Bressanone promuove lo scambio tra i due settori nella formazione professionale.
Quando agricoltura e turismo lavorano a stretto contatto tra di loro è vantaggioso per entrambe le parti. Per favorire sin da subito un collegamento tra questi ambiti, le scuole professionali agrarie e alberghiere saranno avvicinate attraverso moduli didattici congiunti.
Nell’ambito di un progetto pilota con le scuole professionali Salern ed Emma Hellenstainer di Bressanone, è stato sviluppato un format educativo che promuove lo scambio tra studentesse e studenti, offrendo loro interessanti approfondimenti nell’altro settore.
L’idea di questo progetto scolastico è nata durante una simulazione del futuro dedicata al tema “Agricoltura & Turismo”, organizzata tre anni fa da IDM Alto Adige in collaborazione con l’Unione Albergatori e Pubblici Esercenti (HGV) e l’Unione Agricoltori e Coltivatori Diretti Sudtirolesi (SBB). Il progetto pilota è sostenuto anche dall’Associazione Cuochi dell’Alto Adige (SKV).
«Una maggiore vicinanza e più sinergie tra l’agricoltura e il turismo dell’Alto Adige sono il terreno fertile per l’innovazione e creano una situazione vantaggiosa per entrambi: il settore agricolo può costruirsi un’ulteriore fonte di reddito, mentre per il settore alberghiero e gastronomico i prodotti locali di alta qualità rappresentano un importante valore aggiunto, molto apprezzato anche dagli ospiti», afferma Wolfgang Töchterle, direttore Marketing di IDM.
«Nei nostri incontri con i rappresentanti dei due settori abbiamo constatato quanto sia importante che queste realtà si conoscano meglio e comprendano le rispettive esigenze – e questo deve accadere il prima possibile. E quale momento migliore per iniziare, se non durante la formazione dei futuri attori di questi settori?».
Pionieri di questo precoce collegamento tra i due settori sono la Scuola professionale per l’agricoltura e l’economia domestica Salern e il Centro di formazione professionale Emma Hellenstainer, entrambi con sede a Bressanone. In queste scuole, insieme a studentesse e studenti e insegnanti specializzati, è stato sviluppato un format educativo specifico con moduli didattici dedicati, che uniscono teoria e pratica, con particolare attenzione alla vendita diretta, alla regionalità e alla cooperazione. Hanno partecipato circa 40 studenti delle seconde classi dei settori agricoltura, cucina e servizio di sala. Il progetto è stato sostenuto da un gruppo di lavoro motivato, coordinato da IDM, composto da quattro insegnanti specializzati, dalla responabile dell’Emma Hellenstainer, Elisabeth Stürz, e dal direttore della Salern, Martin Unterer.
L’inizio del progetto è stato dedicato alla conoscenza reciproca: nel corso di due giornate, gli studenti hanno visitato le due scuole e hanno presentato i propri ambiti di specializzazione. «Abbiamo mostrato al gruppo dell’Emma Hellenstainer i nostri laboratori, l’azienda agricola e i locali di trasformazione», racconta il direttore Martin Unterer. «C’è stato spazio anche per la degustazione di prodotti che realizziamo noi, come il formaggio o il quark.
Proprio questi prodotti sono stati poi utilizzati, durante la visita alla Emma Hellenstainer, per elaborare piatti creativi insieme a tutte le classi, come ad esempio Schlutzkrapfen con ripieno di formaggio di pecora e burro alle sorbe o crostatine di quark con more».
Gli studenti sono rimasti entusiasti di questo format, che grazie alla combinazione di esperienze pratiche, collaborazione interdisciplinare e metodi innovativi rappresenta un arricchimento concreto per il programma di studi di entrambe le scuole. «Il progetto offre alle future agricoltrici e agricoltori l’opportunità di conoscere meglio le esigenze della gastronomia, mentre le future cuoche, i cuochi e il personale di sala possono approfondire il lavoro con i prodotti regionali», conclude Unterer.
Dopo le giornate trascorse nelle due scuole, il programma del progetto prevedeva un’escursione collettiva in Val Venosta. Durante la visita, gli studenti hanno visitato due aziende pioniere nella vendita diretta: l’azienda biologica di ortaggi Sunnfolt a Silandro e il caseificio biologico Englhorn a Sluderno.
Successivamente, il gruppo è stato ospite del ristorante Flurin a Glorenza, dove lo chef Thomas Ortler ha presentato il suo innovativo concetto di cucina, basato per l’80% su prodotti altoatesini. «Il confronto con il settore agricolo mi ha aiutato a capire in quale periodo dell’anno sono disponibili i vari prodotti e quindi a poterli lavorare freschi in cucina.
Saperne di più su un prodotto permette anche di valorizzarlo al meglio all’interno del menù», racconta Lilly Oberrauch, studentessa dell’Emma Hellenstainer. «La visita alle aziende pilota è stata per me d’ispirazione. Invita davvero a pensare fuori dagli schemi e a sviluppare nuove idee».
L’ultimo momento del progetto è stata una simulazione del futuro presso la Scuola professionale Salern, in cui sono stati invitati, oltre agli studenti e agli insegnanti coinvolti, anche rappresentanti delle scuole professionali agrarie e turistiche dell’Alto Adige, delle associazioni di categoria HGV e SBB, nonché altri attori del settore.
L’obiettivo dell’evento era riflettere sul progetto, svilupparlo ulteriormente e coinvolgere nuove scuole per una partecipazione nell’anno scolastico 2025/2026.
In foto, Centro di formaszione professionale Emma Ellenstainer @ IDM