Il mito di Caravaggio, ‘rivive’ giovedì prossimo a San Giacomo

Sale l’attesa per la conferenza d’arte – resa a misura di tutti dalla formula dell’ingresso libero – che punterà l’attenzione su un nome talmente stratosferico, da non lasciare spazio a dubbi circa quella che sarà l’intensità della serata. Stiamo infatti parlando del “genio del chiaroscuro” e, al tempo stesso, del “pittore maledetto”. Chi, se non il grande Caravaggio.

“Caravaggio, genio e sregolatezza”, questo il titolo della serata. E l’imperdibile appuntamento è in calendario giovedì 27 marzo 2025 alle 20:30 alla Casa delle Associazioni di San Giacomo (via Maso Hilber 1, S. Giacomo di Laives).

Mentre dunque a Palazzo Barberini in Roma prosegue la splendida mostra inaugurata a inizio marzo e dedicata appunto al Maestro Michelangelo Merisi da Caravaggio, l’Alto Adige risponde con un incontro che, magari in altro modo, farà verosimilmente calare il pubblico presente in una sorta di fascinazione.

Organizzano, per tutti gli interessati, Centro culturale S. Giacomo e Upad.

Relatrice sarà l’esperta in storia dell’arte dottoressa Silvia Maurelli, già da anni personaggio noto in quel di San Giacomo, dove con cognizione di causa e al contempo in chiave accessibile anche a un pubblico generalista, ha fatto comprendere, o scoprire, o riscoprire la créme degli artisti di tutto il globo e di tutti i tempi: da Leonardo a Frida Kahlo, da Giotto a Magritte, da Raffaello a Picasso, solo per fare alcuni esempi – non senza andare a parare anche in filoni ‘altri’, sempre comunque di alto livello culturale.

Silvia Maurelli/c-Mara Da Roit

 

Stavolta il focus si accenderà dunque su una delle figure più catalizzanti della scena pittorica di sempre quale il Caravaggio: sulle sue luci e le sue ombre, sull’intensità e spesso drammaticità dei suoi soggetti – ritratti in un misto di crudezza e naturalezza –, sulla potenza espressiva delle sue pennellate, sul suo realismo senza precedenti; ma anche sugli accadimenti che scandirono la sua esistenza, tanto da farlo passare alla storia, oltre che per il genio d’artista, per la sua vita tumultuosa e fuori dagli schemi.

In vista dell’incontro di giovedì, abbiamo voluto porre alla relatrice un paio di domande.

Dottoressa Maurelli, cosa – del Caravaggio persona – la colpisce in particolare?

“Indubbiamente la sua singolarità e le sue sfaccettature. Caravaggio è tormentato, passionale, rivoluzionario; passa dalle taverne ai palazzi nobiliari con fluida nonchalance. Mostra due anime in un solo corpo, perché sa essere di ‘sublime spiritualità’ e perché le sue ombre parlano molto più della sua luce”.

Per quanto si riferisce al piano squisitamente artistico, e partendo dal presupposto che Michelangelo Merisi da Caravaggio ha rivoluzionato la storia dell’arte segnando una cesura netta rispetto a quanto c’era stato prima, concorda con chi lo definisce il primo pittore della modernità?

“La sua modernità è innegabile. Attraverso il naturalismo egli mette a nudo con straordinario impatto e con sensibilità profonda l’uomo in tutta la sua forza e le sue debolezze, la dimensione materiale e la sfera emotiva, la luce e il buio; metafore del nostro essere ‘creature fatte di bene’, ma innegabilmente e inevitabilmente anche di lati riposti e non sempre ‘lineari’”.

Da un lato, la trattazione a cura di Silvia Maurelli consentirà di apprezzare – con l’occhio attento a particolari e significati – i maggiori quadri del Maestro, di ripercorrere lo sviluppo del suo strabiliante stile e della sua tecnica, di comprendere quel suo gesto artistico unico nel suo genere. Ma anche gli aspetti correlati, come la scelta controcorrente dei modelli. Per non parlare del modo stesso di rendere pittoricamente i temi che gli venivano commissionati, e che arrivò a tradursi addirittura nel rifiuto di alcune opere, perché ritenute… indecorose.

Di pari passo, la platea avrà modo di penetrare appunto nell’esistenza del pittore, costellata di episodi drammatici, accuse, arresti, fughe; e caratterizzata anche da protezioni illustri.

Crocifissione di San Pietro/c-Mara Da Roit

 

Un caleidoscopio di tasselli che ritrasmetterà il ritratto di un uomo intrinsecamente affascinante e di un artista immortale – dall’impatto ancora oggi magnetico su chi ne osserva i quadri e ne ripercorre le vicende.

Per informazioni: c.culturale.sangiacomo@gmail.com  

Foto d’apertura: Giuditta e Oloferne/c-Mara Da Roit