Giulio Cesare di Händel con la regia di Chiara Muti chiude la Stagione lirica 2024/25 della Fondazione Haydn

Oggi, venerdì 21 e domenica 23 marzo al Teatro Comunale di Bolzano, l’opera italiana di Händel più rappresentata sui palcoscenici moderni sarà eseguita dall’Orchestra Haydn per la direzione di Ottavio Dantone, con la regia di Chiara Muti.

Tra gli interpreti figurano alcune tra le giovani voci più acclamate di oggi, tra tutti il controtenore Raffaele Pe, il sopranista Nicolò Balducci e il controtenore Rémy Bres-Feuillet in esclusiva per la produzione di Bolzano, e il controtenore Andrea Gavagnin.

Il nuovo allestimento di Giulio Cesare è una produzione del Teatro Alighieri di Ravenna, in coproduzione con Fondazione Haydn Stiftung, Fondazione Ravenna Manifestazioni, Fondazione Teatro Comunale di Modena, Fondazione Teatri di Piacenza, Fondazione I Teatri di Reggio Emilia e Teatro del Giglio di Lucca.

Con Giulio Cesare, l’opera italiana di Georg Friedrich Händel più rappresentata sui palcoscenici moderni, si conclude il cartellone operistico 2024/25 della Fondazione Haydn. Il capolavoro di Händel, il “dramma per musica” che coniuga profondità emotiva a raffinatezza musicale, andrà in scena oggi, venerdì 21 marzo 2025 alle ore 20.00 al Teatro Comunale di Bolzano, in replica nello stesso luogo domenica 23 marzo alle ore 16.00, con la regia di Chiara Muti. Le scene sono firmate da Alessandro Camera, i costumi da Tommaso Lagattolla e il Lighting design da Vincent Longuemare. Sul podio dell’Orchestra Haydn salirà Ottavio Dantone, tra i massimi esperti della prassi esecutiva del periodo barocco, nonché Direttore musicale dell’Orchestra Haydn, mentre il cast vocale accoglierà alcuni tra i più apprezzati e attesi giovani interpreti sulla scena internazionale.

«Il Cesare barocco è un simbolo di marmorea giustizia e temperanza- afferma la regista Chiara Muti. Non ha nulla di ambivalente e si disumanizza per glorificare, nell’apoteosi di Roma, le virtù dell’illuminato monarca, vale a dire Giorgio I e la nuova dinastia regnante degli Hannover, a cui il compositore intendeva rendere omaggio con l’opera presentata proprio al King’s Theatre di Londra nel 1724. Grazie all’intensità delle linee vocali e al dinamismo cromatico orchestrale, Händel riscatta la staticità dell’azione e arricchisce di senso i caratteri. Scavando nella materia umana e svelandone la complessità di contrasti, ci offre momenti di tale tensione emotiva da farci dire che raggiunse, con la musica, le vette che Shakespeare toccò con la parola. La regia, avvalorata dalla melodia, si piega dunque alla dimensione simbolico-evocativa».

Diversamente dalle precedenti recite tenute nelle rispettive sedi dei partner di produzione, a Bolzano Giulio Cesare sarà interpretato per la prima volta da una compagine moderna. L’opera di Händel verrà eseguita infatti dall’Orchestra Haydn diretta da Ottavio Dantone, che a riguardo sottolinea:

«Giulio Cesare è un’opera che tutti dovrebbero conoscere, perché rappresenta la perfetta simbiosi tra storia e mito e la massima armonia tra musica e teatro. Il capolavoro di Händel affascina per la particolare varietà di timbri e colori che accompagnano i molteplici caratteri dei personaggi. Il contenuto musicale ricco di suggestioni e di straordinaria potenza evocativa ci trasporta e colloca direttamente dentro la vicenda come se la vivessimo personalmente».

Le rappresentazioni di Giulio Cesare saranno precedute da Oper.a Talk, il consueto appuntamento di introduzione all’opera che si terrà nel foyer del Teatro Comunale di Bolzano alle ore 19.00 (venerdì 21marzo) e alle ore 15.00 (domenica 23 marzo).

L’OPERA

Nel 1719 Georg Friedrich Händel diventa direttore musicale della Royal Academy of Music, che nel 1724 produce il suo Giulio Cesare in Egitto, con il contraltista castrato Senesino nel ruolo principale. All’epoca l’opera in lingua italiana aveva spodestato il teatro musicale dominato a Londra da Purcell. Il nuovo mondo operistico era una fabbrica di sogni con supereroi, lotte sanguinose, scenari esotici, macchine del vento e lastre del tuono come effetti speciali, e con i cantanti italiani castrati osannati come moderne pop star. La trama dell’opera, incentrata sul potente Cesare, la subdola seduttrice Cleopatra e il re egizio Tolomeo, scaltro e godereccio, si sviluppa in un profondo intrigo amoroso. Händel e il suo librettista Nicola Francesco Haym danno vita ai loro personaggi con arie maliziose, appassionate, combattive e tenere. La cinica Cleopatra scopre l’amore, mentre il conquistatore Cesare rimpiange, davanti all’urna del rivale Pompeo assassinato, la fragilità della vita.

CAST VOCALE

In uno spazio metafisico, le cui tinte ricordano l’oro delle sabbie e dei metalli preziosi d’Egitto e degli enigmatici volti delle maschere dei faraoni, il ruolo di Giulio Cesare è affidato a Raffaele Pe, Cleopatra è Marie Lys, mentre Delphine Galou veste i panni della moglie di Pompeo, Cornelia. Tolomeo, fratello e rivale di Cleopatra per il trono d’Egitto, è Rémy Bres-Feuillet che si unisce alla produzione in esclusiva per le recite di Bolzano insieme a Nicolò Balducci nei panni di Sesto. Completano il cast Davide Giangregorio come Achilla, Andrea Gavagnin come Nireno e Clemente Antonio Daliotti come Curio.

Descritto come “a baroque star” dal «Times», artista di riferimento e infaticabile promotore della cultura barocca, il controtenore Raffaele Pe abbraccia un repertorio che spazia dal Recitar cantando a opere contemporanee create su misura per la sua voce. È ospite dei maggiori teatri, come il Teatro alla Scala di Milano, Teatro dell’Opera di Roma, il Teatro La Fenice di Venezia, la Staatsoper under den Linden di Berlino, il Theater an der Wien di Vienna, e collabora con i più grandi direttori e registi.

Vincitrice di vari Concorsi Internazionali, il soprano Marie Lys si fa notare a livello internazionale dopo aver sostituito Cecilia Bartoli nel ruolo della protagonista in Alcina di Händel al Maggio Musicale Fiorentino. collabora con direttori d’orchestra come Ottavio Dantone, Christophe Rousset, Emmanuelle Haïm, Fabio Biondi, Diego Fasolis e Laurence Cummings, e registra diversi dischi per l’etichetta Naïve.

Specializzata nel repertorio barocco, il contralto Delphine Galou è invitata regolarmente nei maggiori teatri europei: dal Théâtre des Champs-Élysées al Covent Garden di Londra, dal Teatro alla Scala di Milano al Staatsoper Berlin. Incide per le maggiori etichette discografiche e il suo recital con Ottavio Dantone e l’Accademia Bizantina Agitata (Alpha) vince nel 2018 il prestigioso Gramophone Award.

Con la compagnia Théâtre NoNo, Rémy Brès-Feuillet conduce un lavoro di ricerca intorno alla voce del controtenore. Nel settembre 2023 debutta al Festival Barocco di Bayreuth (Flavio, Ré di Longobardi), nonché all’Opera di Parigi nel ruolo di Nireno (Giulio Cesare) nel febbraio 2024, in una produzione di Laurent Pelly.

Il sopranista Nicolò Balducci è uno dei giovani controtenori più in vista della scena europea. Tra gli impegni recenti, Giulietta e Romeo di Zingarelli all’Opéra Royal de Versailles, dove interpreta anche il Messiah di Händel, Nerone in Incoronazione di Poppea con l’ensemble Les Épopées. Dal 2020 incide in esclusiva con BIS e l’Ensemble Dolce Affetti diretto da Dan Laurin.

Dopo gli studi al Conservatorio di Venezia e al Conservatoire Royal de Bruxelles, il controtenore Andrea Gavagnin si impone in diversi Concorsi Internazionali e fonda il gruppo Prattica di musica, dedicato alla riscoperta della musica vocale del XVI e XVII secolo. Incide diversi titoli per le maggiori etichette discografiche.

CAST CREATIVO

Attrice, autrice e regista, Chiara Muti si forma alla scuola del Piccolo Teatro di Milano diretta da Giorgio Strehler. Debutta in teatro nel 1995 al fianco di Valeria Moriconi. Lavora nel cinema dal 1997 diretta, tra gli altri, da Treves, Avati, Chiesa, Battiato. Dal 1995 collabora con il coreografo Micha van Hoecke e dal 2004 con l’attrice e regista Elena Bucci. In qualità di cantante e attrice interpreta i classici, quali Monteverdi, Benda, Debussy, Honegger, Strauss e collabora a nuove creazioni di compositori contemporanei come Corghi, Sollima, Betta, Ceccarelli, Tamborrino. Nel 2012 debutta nella regia d’opera con Sancta Susanna di Hindemith, diretta dal M° Riccardo Muti per il Ravenna Festival. Seguono nel 2013 Dido and Aeneas di Purcell per il Teatro dell’Opera di Roma, Orfeo ed Euridice di Gluck per l’Opéra National Montpellier e nel 2014 Manon Lescaut di Puccini al Teatro dell’Opera di Roma. Nella stagione 2023/24 firma la regia de I puritani per il Bellini international Context al teatro Massimo di Catania, Don Giovanni al Teatro Massimo di Palermo e Guillaume Tell al Teatro alla Scala di Milano.

Terminati gli studi presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, Alessandro Camera deve la sua formazione professionale e artistica alle collaborazioni con Luciano Damiani e William Orlandi. In campo lirico firma le scenografie per le regie di Gabriele Lavia al Teatro alla Scala di Milano, San Francisco Opera, Suntory Hall di Tokyo, Festival Verdi di Parma, ABAO di Bilbao, Teatro Comunale di Bologna, Teatro di San Carlo di Napoli, La Fenice di Venezia e Palau de Les Arts Reina Sofia di Valencia e Festival della Valle d’Itria. Vince numerosi premi ed è insignito di prestigiosi riconoscimenti in Italia e all’estero. Al Teatro Filarmonico di Verona debutta nel 2011 firmando le scene di Rigoletto, ripreso nel 2016 e per la Stagione Lirica 2022; nel 2013 cura le scene de I Capuleti e i Montecchi di Bellini, allestimento riproposto nel 2017. Nello stesso anno debutta all’Arena di Verona con Nabucco.

Diplomato in violino e in scenografia all’Accademia di Belle Arti, Tommaso Lagattolla svolge da molti anni l’attività di scenografo e costumista presso alcuni fra i più importanti teatri d’Italia e d’Europa. Come assistente ai costumi collabora con Pasquale Grossi per Don Pasquale al Teatro La Fenice di Venezia (2002) e La bohème al San Carlo (2004). Come scenografo e/o costumista, lavora a Il trovatore (Opera di Roma, 2004); Macbeth (Ópera de La Coruña, 2008; Teatro Calderón, Valladolid, 2010; São Carlos, Lisbona, 2015; Teatre Principal, Palma de Mallorca, 2017); La traviata (Accademia Chigiana, 2010; Coliseu do Porto, 2013); Le nozze di Figaro (Carlo Felice di Genova, 2014; Regio di Torino, 2015); Madama Butterfly (Maggio Musicale Fiorentino, 2015-2017); Juditha triumphans (La Fenice di Venezia, 2015). Per il Teatro Petruzzelli di Bari realizza le scene e i costumi in molti spettacoli: Idomeneo (2002), I Capuleti e i Montecchi (2002), Don Giovanni (2003), Tosca (2007, 2009), La bohème (2008, 2010), L’elisir d’amore (2009), Il cappello di paglia di Firenze (2014; per quest’ultimo, ottiene il GbOscar Eccellenza dell’Opera 2015 per le scene e per i costumi). Dal 2006 al 2015 cura la direzione degli allestimenti scenici per lo stesso teatro.

Nato in Normandia, Vincent Longuemare studia presso l’Institut Supérieur des Arts et du Spectacle a Bruxelles. Qui collabora con numerosi registi e coreografi e, nel 1987, affianca a più riprese Robert Altman. Lo stesso anno entra a fare parte dell’Atelier Theatral de Louvain la Neuve dove lavora con Josef Svoboda. Nel 1992 si unisce alla compagnia di Thierry Salmon per lo spettacolo I Demoni. Approda così in Italia dove stabilisce collaborazioni durature con il Teatro delle Albe, Sosta Palmizi, la Compagnia Dejà Donné, Marco Baliani, Giorgio Barberio Corsetti. Un capitolo a parte rimane il rapporto con il Teatro Kismet (ora Teatri di Bari) e la collaborazione con la regista Teresa Ludovico. Dal 2008 collabora stabilmente a fianco di Cristina Mazzavillani Muti per la creazione delle luci di numerose opere liriche dirette dal M° Riccardo Muti. Nel 2007 ha vinto il Premio Speciale Ubu per le luci “per aver segnato ormai da anni gli spettacoli delle Albe con uno spirito scenografico che integra il lavoro registico”.

Dopo essersi diplomato al Conservatorio di Milano in organo e clavicembalo, Ottavio Dantone intraprende giovanissimo la carriera concertistica diventando uno dei clavicembalisti più apprezzati della sua generazione. Nel 1985 riceve il premio di basso continuo al concorso internazionale di Parigi e nel 1986 è premiato al Concorso Internazionale di Bruges. È il primo italiano a ottenere questi riconoscimenti a livello internazionale in ambito clavicembalistico. Profondo conoscitore della prassi esecutiva del periodo Barocco, dal 1996 è il Direttore artistico e Musicale dell’Accademia Bizantina di Ravenna con la quale collabora dal 1989. Dalla stagione 2023/24 è direttore musicale dell’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento ed è nominato direttore musicale dell’Innsbruck Early Music Festival a partire dal 2024. Sotto la sua direzione, l’Accademia Bizantina si afferma come uno degli Ensemble di musica barocca con strumenti antichi più noti e richiesti nel panorama internazionale. Incide sia come solista che come direttore per le più importanti case discografiche: Decca, Deutsche Grammophon, Naïve e Harmonia Mundi ottenendo premi e riconoscimenti dalla critica internazionale. Dal 2022 è Accademico di Santa Cecilia.

PARTNER

Un ringraziamento speciale va a tutti partner istituzionali: il Ministero della Cultura, la Regione Autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol, le Province autonome e i Comuni di Trento e Bolzano, Alperia, Stiftung Sparkasse, Schenk, Mediocredito Trentino Alto Adige e tutti i partner che ogni anno sostengono con convinzione il lavoro della Fondazione Haydn.

INFORMAZIONI

Maggiori informazioni e biglietti sul sito www.haydn.it

Foto, Giulio Cesare/© Zani Casadio ZAN