Negli ultimi anni, la scuola ha iniziato a confrontarsi in modo più concreto con i temi legati alla sostenibilità. Accanto alle iniziative di sensibilizzazione e alle buone pratiche quotidiane, anche il materiale scolastico sta vivendo un’evoluzione. Sempre più famiglie, insegnanti e istituti scelgono strumenti di scrittura alternativi, capaci di sostituire la cancelleria tradizionale senza rinunciare a funzionalità e resistenza. Uno degli esempi più diffusi è la matita perpetua, un oggetto che consente di scrivere a lungo senza consumarsi (al riguardo segnaliamo questo approfondimento che spiega cos’è la matita perpetua e come funziona), ideale per ridurre sprechi e acquistare meno frequentemente nuovi articoli.
L’adozione di materiali alternativi non è una tendenza passeggera, ma una risposta concreta a diverse esigenze. Da un lato, si cerca di contenere il consumo di plastica e legno, evitando prodotti usa e getta o di scarsa durata. Dall’altro, si vuole offrire agli studenti strumenti affidabili, che non richiedano continue sostituzioni, che siano pratici da portare nello zaino e semplici da usare anche per chi è più giovane.
Le alternative oggi disponibili sono numerose. Le classiche penne a sfera stanno lasciando spazio a modelli ricaricabili, realizzati in plastica riciclata o in materiali biodegradabili. Le matite in legno vengono sostituite da portamine resistenti o da strumenti con punte metalliche che non si consumano. Le gomme possono essere prive di PVC e confezionate in astucci di carta. Anche i righelli, i temperamatite, i pennarelli e gli evidenziatori hanno oggi versioni più sostenibili, pensate per durare e per essere smaltite con minore impatto ambientale.
Un altro aspetto fondamentale è la praticità. I prodotti alternativi, per essere utilizzati davvero a scuola, devono essere robusti, leggeri, e adatti a mani ancora inesperte. E in effetti, molti di questi strumenti sono progettati proprio con un’attenzione particolare all’uso quotidiano da parte degli studenti: impugnature ergonomiche, materiali antiscivolo, design semplificato per evitare rotture. L’innovazione, in questo caso, non è fine a sé stessa, ma pensata per facilitare il lavoro in aula.
Anche l’aspetto educativo ha un suo peso. Usare strumenti sostenibili è un modo concreto per coinvolgere gli studenti su tematiche ambientali, senza scivolare nella teoria. Se un bambino impara fin da piccolo che può scrivere per mesi con lo stesso oggetto, senza gettarlo via, senza sprecarlo, quel gesto quotidiano diventa un’abitudine positiva, destinata a radicarsi nel tempo. È una forma di educazione ambientale indiretta, che si costruisce nel fare.
Alcuni istituti scolastici hanno già avviato progetti di cancelleria condivisa o forniture coordinate, in cui si punta proprio sull’acquisto di materiali durevoli, riducendo la dispersione e i costi legati alla sostituzione frequente. Iniziative di questo tipo hanno il vantaggio di uniformare gli strumenti usati in classe, di ridurre i conflitti tra modelli diversi e – in molti casi – di semplificare la vita alle famiglie.
Le alternative sostenibili, inoltre, non riguardano solo ciò che si usa per scrivere. Anche i quaderni, gli astucci e gli zaini possono essere scelti in modo più attento: carta riciclata, copertine in cartone pressato, tessuti lavabili e resistenti, packaging ridotto al minimo. L’idea non è quella di rivoluzionare tutto da un giorno all’altro, ma di avviare un processo graduale, fatto di scelte semplici ma consapevoli.
Un altro elemento da considerare è la qualità. Se un tempo la cancelleria ecologica veniva percepita come meno performante, oggi la situazione è completamente diversa. Le matite in materiali alternativi scrivono con la stessa precisione delle tradizionali, le penne ricaricabili sono fluide e affidabili, i blocchi di carta riciclata hanno una buona resistenza all’inchiostro. Il mercato si è evoluto, e con esso anche le aspettative di chi acquista.
Per le famiglie, scegliere prodotti di scrittura sostenibili rappresenta spesso anche un risparmio nel medio periodo. Oggetti che durano di più, che non vanno sostituiti ogni mese, che resistono all’uso intensivo quotidiano permettono di evitare acquisti ripetuti e imprevisti. Allo stesso tempo, offrono una maggiore soddisfazione per chi li usa, e contribuiscono a costruire un ambiente scolastico più ordinato e curato.
Infine, non va trascurato il ruolo degli insegnanti. Chi lavora in aula ogni giorno conosce bene le difficoltà che possono nascere da materiali poco funzionali o inadeguati. Per questo motivo, molti docenti stanno iniziando a consigliare – o addirittura a richiedere – strumenti alternativi, più affidabili, più coerenti con le esigenze della classe. Una matita che non si tempera, ad esempio, evita continue interruzioni. Una penna ricaricabile riduce le richieste alla segreteria. Un blocco con carta riciclata di buona qualità dura per tutto l’anno.
Innovare nella cancelleria scolastica non significa complicare la vita a chi studia. Al contrario, significa semplificarla, alleggerirla, renderla più coerente con ciò che si insegna ogni giorno. E in un momento storico in cui la sostenibilità è una priorità condivisa, partire da ciò che si usa in aula è un passo concreto, utile e alla portata di tutti.