Antonio Borsa ha pubblicato recentemente il suo primo romanzo “I tre appuntamenti” con la Casa Editrice La Bussola di Roma. Borsa, che vive a Somma Vesuviana in prov. di Napoli, è laureato in Scienze biologiche, nonché in Economia e Management. Di mestiere fa l’informatore scientifico, ma in futuro spera di poter insegnare matematica e quindi di potersi dedicare alla formazione delle future leve.
Il romanzo d’esordio di Antonio Borsa, che potremmo definire di genere esistenziale, tocca temi cruciali dell’esistenza umana, quindi l’amore e i rapport interpersonali per nulla prevedibili e scontati.
Il protagonista Dorian, ragazzo di 25 anni studioso e affabile, da tempo è annoiato dalla sua esistenza. Una sera di primavera incontra una comitiva di ragazzi spavaldi, molto lontani dal suo stile di vita con i quali trascorre intere giornate per oziare e divertirsi. Dorian è benestante, mentre loro sono ragazzi di borgata, tuttavia lui non disdegna di starci assieme. All’interno della comitiva conosce Annabel, una ragazza cresciuta in un contesto difficile, della quale s’innamora perdutamente.
Come ci svela lo stesso autore in occasione della nostra intervista, il romanzo ha chiari richiami autobiografici. Borsa spiega di aver scritto l’opera in seguito a una grande delusione sentimentale.
L’autore, con ben due lauree all’attivo, nutre da sempre la passione per la scrittura, ma fino a qualche mese fa tra studio e lavoro non era ancora riuscito a trovare il tempo per dare sfogo alla sua passione creativa. È stata l’esperienza emotiva a spingerlo a fare il salto per consegnare ai suoi lettori la sua storia.
Antonio Borsa, che si sente un autore impegnato, reputa che l’amore sia il sentimento più alto della vita e che ogni storia d’amore che lega due persone, senza distinzione di genere, sia meritevole di riconoscimento.
Non c’è dubbio che il romanzo “I tre appuntamenti” non trasmetta solamente una visione dell’amore al di là del possesso, quindi fuori da quegli schemi tossici dei quali quotidianamente abbiamo tragica notizia, ma anche una visione dell’amicizia come ideale libero da qualsivoglia pregiudizio sociale.