Cgil/Agb, stipendi bassi e poco personale alla Casa Basaglia di Sinigo

“La grave carenza di personale, soprattutto di infermieri e operatori socio sanitari (Oss), dovuta in larga parte a stipendi bassi, ormai da anni fa vivere una situazione grave a “Casa Basaglia”, struttura di Sinigo dedicata alla riabilitazione psichiatrica”. A denunciarlo è la  Funzione pubblica della Cgil/Agb.
Sott’accusa il sistema di appalti voluto dall’Azienda sanitaria e che vede l’assistenza ai piani e i laboratori gestiti in appalto da cooperative in Associazione temporanea di imprese.
“Da quando Casa Basaglia è stata aperta – spiega il sindacato – si sono succedute 4 cooperative: Naif, durata poco perché fallita, Itaca (Pordenone), Elleuno (Casale Monferrato) e ora Proges (Parma). L’ultimo cambio appalto è avvenuto a fine agosto. Proges ha ereditato una situazione drammatica, dovuta alla disastrosa gestione di Elleuno da fine 2014”.
La Fp Cgil/Agb sottolinea le difficoltà a reperire personale. “Mancano – fa presente – almeno tre infermieri e sei Oss. Con gli infermieri se la cavano collaborando con liberi professionisti, in tutto sette, per riuscire a garantire il monte ore mensile. Non si riesce ad avere dipendenti in quanto viene applicato il Contratto collettivo nazionale di lavoro delle cooperative sociali e la retribuzione non è per nulla concorrenziale in un territorio come il nostro dove in tante strutture, anche se non pubbliche, vengono applicate per la parte retributiva le tabelle del pubblico. Fino a 10 anni fa lo stipendio delle cooperative, pur essendo inferiore a quello del pubblico, aveva un potere d’acquisto dignitoso e accettabile, ma oggi tutto questo non c’è più”.
Il sindacato mette in evidenza come un Oss con il contratto delle cooperative da 13 anni abbia guadagni di 1.911 euro contro i 2.260 del pubblico. Per i neoassunti la paga è di 1.529 euro contro i 1.937 del pubblico. Per i neo assunti infermieri la paga sarà da gennaio di 1.875 contro i 2.516 con patentino e i 2.428 senza nel settore pubblico.
Da tener presente che il capitolato d’appalto non è mai cambiato nel corso degli anni (nonostante la Fp della Cgil/Agb lo abbia fatto notare e richiesto negli anni). All’azienda sanitaria va bene così, ma questa ostinazione al risparmio crea situazioni pericolose per l’utenza. Gli operatori, che sarebbero motivati, interessati alla riabilitazione psichiatrica, quando sentono la paga non accettano. La cooperativa che subentra, anche se fosse la migliore, non ha la possibilità di lavorare, se non trovi personale fai il minimo, e anche meno. Per questa ragione è necessario e urgente che l’Asl cambi il capitolato d’appalto al fine di aumentare gli stipendi e rendere più attrattivo il posto di lavoro. Se, invece, si continua su questa strada il rischio concreto è che si metta ancor più a repentaglio l’assistenza”.