In occasione dell’elezione odierna della Giunta provinciale, i consiglieri hanno avuto la possibilità di esprimersi sul programma di governo e sulla distribuzione e l’assegnazione delle diverse competenze. I tre consiglieri Verdi Brigitte Foppa, Madeleine Rohrer e Zeno Oberkofler, attraverso tre interventi tra loro coordinati, sono entrati nel dettaglio dei contenuti di programma della composizione della nuova giunta provinciale.
Secondo Brigitte Foppa la politica espressa dalla maggioranza di governo SVP, Fratelli d’Italia, Lega Uniti per Bz, die Freiheitlichen, LA Civica, in questi primi mesi della XVII legislatura ha di fatto ignorato qualcosa di assolutamente essenziale. È stata così occupata con sé stessa da non riconoscere i tempi nuovi in cui si trova a operare. ”Spaccatura e contrapposizioni non sono più fenomeni legati a singoli temi o specifiche decisioni, ma sono diventate una caratteristica essenziale e fondante dell’attuale clima del dibattito politico – afferma Foppa -osservando che – un’epoca diversa si è affacciata, a cominciare dal dato che l’SVP è divenuta un partito tra i tanti. La cosa giusta da fare in tempi come questi sarebbe allora quella di non concentrare le decisioni nelle mani di una o di poche persone, ma, al contrario, di distribuirle e di prestare estrema attenzione alle buone pratiche. Nulla di tutto ciò è invece accaduto.” Brigitte Foppa afferma che una fase storica tutta nuova “viene affrontata con strumenti vecchi e spuntati. Questa nuova Giunta, con i suoi vecchi schemi, i suoi meccanismi obsoleti, i suoi piani che non sanno uscire dal passato e la sua frammentazione palpabile, non ha saputo e non sa riconoscere i segni dei nuovi tempi.”
Non meno severa Madeleine Rohrer: “In occasione dell’elezione del Landeshauptmann ci si è resi conto di quante persone ne fossero uscite deluse. Una delusione che nasce dall’aspettativa di qualcosa di diverso e di una figura di Presidente altrettanto diversa: un Arno Kompatscher che sapesse rappresentare un Alto Adige moderno, cosmopolita, solidale, aperto.
Una delusione perché molti confidavano nel fatto che, dopo cinque anni di rancoroso matrimonio forzato con la Lega (perché non se ne poteva fare a meno, si disse), il rieletto Presidente nel suo terzo e ultimo mandato avrebbe finalmente guidato l’SVP verso il futuro.” Nulla di tutto ciò, perché mentre è ancora in corso l’assemblea consigliare “persone disilluse e coraggiose stanno manifestando in piazza Magnago e ciò non perché non comprendano i legittimi meccanismi della democrazia, ma proprio perché si sentono ingannate. “Questo sentimento di amarezza contiene tuttavia un aspetto positivo: la messa in luce finalmente della verità. Oggi infatti è del tutto evidente che l’SVP, dietro la spinta di Arno Kompatscher, ha spostato il proprio asse talmente a destra da non rappresentare più un punto di bilanciamento per la nostra comunità. Con la formazione di questa Giunta di destra emergono infine le vere priorità dell’SVP e si smaschera quale sia il reale valore dei principi di cui sinora si è fatta bella” – conclude amaramente Madeleine Rohrer.
Va giù pesante anche Zeno Oberkofler, il quale ritiene che a leggere il programma appaia inevitabile la considerazione che “non saremo in grado di raggiungere concretamente i nostri obiettivi climatici solo e soltanto attraverso progetti pilota, studi e campagne di informazione” Trattasi di progetti parziali quelli del programma di giunta, mentre ciò di cui abbiamo bisogno è di un approccio sistemico. “Sarebbe stato sufficiente – afferma Oberkofler – che le misure contenute nel programma venissero sostenute dall’impegno a introdurre una legge sul clima. Un impegno che facesse perno sul Piano Clima e una legge che venisse promulgata entro la fine di questa legislatura. Questa giunta non lo ha fatto, non è stata in grado nemmeno di immaginarlo. Il sindaco di Merano Dal Medico (figura della Civica che è partner di questa Giunta provinciale) lo ha detto chiaramente circa un anno fa: non siamo interessati al Piano Clima. È in fondo un semplice pezzo di carta che non ha in sé nulla di vincolante: per questo non vi aderiamo. Manca dunque una legge sulla protezione del clima per l’Alto Adige. Manca quello che dovrebbe essere elemento centrale e vincolante per una seria politica climatica. Il livello cui si resta è quello dei proclami: nessuna intenzione di passare alla loro concreta attuazione.”
Prospettive sono desolanti – concludono i consiglieri Verdi, che non lasciano presagire nulla di buono. Per questo il gruppo consiliare dei Verdi vuole essere un polo antagonista a questo governo. “Ci batteremo per la democrazia, la giustizia sociale e la protezione del clima e dell’ambiente in questa nostra terra. Ogni giorno e sempre- affermano i Verdi decisi e amareggiati
Foto. Gruppo consigliare Verde