Giornate ATRIUM, la centrale idroelettrica di Marlengo

La storia dell’energia elettrica nella conca di Merano ebbe inizio a fine Ottocento quando, con l’intenzione di fornire energia elettrica a Merano, a Bolzano e ai rispettivi comuni limitrofi, il sindaco meranese Roman Weinberger e quello bolzanino Julius Perathoner decisero di associarsi per costruire e gestire la centrale idroelettrica a Tel attraverso l’Azienda Elettrica ossia le allora “Etschwerke”, fondate nel 1897. I lavori di costruzione della centrale di Tel furono affidati all’ingegner Oskar von Miller ed essa entrò in esercizio nel 1898. Dopo il primo conflitto mondiale, nel mutato contesto storico, tra il 1924 e il 1926 la Società Elettrica Alto Adige (SEAA) realizzò l’ampliamento della centrale di Tel e costruì la centrale di Marlengo, sfruttando un ulteriore salto di dislivello dopo quello tra Tel e la omonima centrale. Questa seconda centrale, ovvero quella di Marlengo, trovò posto ai piedi del paese omonimo, sulla sponda orografica destra del fiume Adige. Essa fu in grado di produrre corrente continua che veniva anche utilizzata, in un fabbricato adiacente alla centrale, per produrre idrogeno: quest’ultimo veniva condotto con apposite tubazioni sino all’allora neonato stabilimento Montecatini a Sinigo. La centrale di Marlengo nacque dunque in stretta connessione con la fabbrica di Sinigo e si inquadrava nell’ambito di quella opera di industrializzazione.

La centrale di Marlengo era costituita da tre corpi di fabbrica con facciata unica. Era stata edificata su un basamento in pietra con muratura sia in cemento armato che in muratura. La facciata, realizzata con un bugnato in blocchi di porfido, è caratterizzata dalle ampie aperture tripartite con modanature classiche. Sul retro i tre corpi di fabbrica sono differenziati e articolati da grandi aperture a tutto sesto divise da un ordine di fasce. Qui il porfido è sostituito da un intonaco rustico. All’interno lo spazio delle tre sale è diviso da tre arconi mentre il basso attico sopra il livello del carro ponte ha semplici mensoline a reggere la struttura reticolare di copertura. 

Le decorazioni e i due dipinti che impreziosiscono la struttura sono di grande pregio artistico poiché opera di uno dei più importanti rappresentanti dello stile Liberty italiano: si tratta del pittore, restauratore, grafico e ceramista Galileo Andrea Maria Chini (Firenze 1873 – Firenze 1956) che lavorò in più occasioni per la Società Montecatini. Nel 1928 affrescò ad esempio la sede milanese

di tale società, avviando una lunga collaborazione che, oltre che a Marlengo, lo portò allo stabilimento Montecatini di Mori e oltre. Incredibilmente ricca, varia e di successo è l’intera vita di questo artista che frequentò con le sue opere le esposizioni Universali, la Biennale di Venezia, le esposizioni della Secessione di Roma, fu docente all’Accademia d’Arte e a quella di Architettura. Per i suoi lavori in ceramica venne premiato alle esposizioni internazionali di Bruxelles, di San Pietroburgo e di Saint Louis. Sue sono anche numerose realizzazioni nelle terme e negli hotel di lusso dei centri termali appenninici quali Salsomaggiore, Porretta Terme, Montecatini Terme. Chini realizzò anche uno dei capolavori del liberty italiano, la Sala Bibita, anche detta “Grottino Chini”, all’interno delle “Terme Alte” dello stabilimento di Porretta Terme. Si tratta di una saletta a pianta rettangolare che era adibita alla distribuzione delle acque salsobromoiodiche delle fonti Leone e Donzelle. Nel 1910 il re del Siam, Rama V, inviò in Italia Carlo Allegri, allora ingegnere capo presso il Ministero dei Lavori Pubblici del Siam, con l’incarico di trovare un pittore per la nuova Sala del Trono Ananta Samakhom di Bangkok: firmato il contratto a Firenze nel 1910 tra Galileo Chini e Carlo Allegri, nel 1911 l’artista si imbarcò a Genova, diretto in estremo Oriente. Chini affrescò la sala del trono presso il nuovo palazzo Ananta Samakhom e realizzò una serie di ritratti di Rama VI. 

Per la visita alla centrale elettrica di Marlengo, a numero chiuso, è necessaria la prenotazione, da effettuarsi inviando una e-mail a info@fabbricadeltempo.it.

Le visite guidate saranno a cura di Andrea Nardo, Alexander Zoeggeler e Rosanna Pruccoli

Visita guidata sabato 14.10.23, ore 15.00 & 16.00, Via Palade 4, Marlengo