La 1a commissione legislativa del Consiglio provinciale, competente sul tema dell’istruzione, ha tenuto oggi un’audizione sul tema “Le sfide attuali delle scuole della provincia di Bolzano a fronte delle risorse disponibili”. In merito, hanno portato le proprie esperienze diversi esperti ed esperte operanti a varo titolo nel mondo della scuola dei tre gruppi linguistici: Veronika Kaser (direttrice Istituto comprensivo Bressanone/Millan), Liselotte Niederkofler (direttrice Istituto comprensivo Bolzano/Gries), Eva Niederegger (Scuola primaria di Egna e presidente del KSL – Katholischer Südtiroler Lehrerbund) e Cäcilia Hillebrand (collaboratrice per l’integrazione nella scuola dell’infanzia già attiva in diversi livelli scolastici) hanno riferito della situazione negli istituti di lingua tedesca, Christian Rispoli (direttore Istituto comprensivo Merano 2), Giuseppe Augello (direttore Istituto Superiore Gandhi di Merano), Laura Guerrini (direttrice vicaria Istituto comprensivo Merano 2) e Dario Coccia (Istituto istruzione superiore Gandhi Merano) hanno definito il quadro della scuola italiana, Heinrich Videsott (direttore Istituto comprensivo S.Vigilio di Marebbe), Flavia Lardschneider (coordinatrice di plesso Istituto comprensivo Ortisei) e Monika Senoner (vicepreside Istituto comprensivo Ortisei) hanno riferito di quella ladina.
Come riferisce la presidente della commissione, dai contributi di tutti gli intervenuti, molto interessanti, è emerso che le sfide attuali nelle scuole sono diverse tra gli istituti cittadini e quelli di periferia, così come tra i differenti livelli scolastici e tra i tre gruppi linguistici. Ma ci sono anche punti in comune – in primis, la mancanza di risorse in diversi settori: per l’insegnamento della lingua ai non madrelingua, per bambini con bisogni speciali o per il personale (insegnanti, collaboratori/trici per l’integrazione ma anche amministrativi e bidelli/e).
Sono state presentate, così ancora la presidente, anche alcune proposte di soluzione, tra le quali la messa a disposizione di maggiori risorse di personale, che consentirebbe l’insegnamento in team che bene ha funzionato in passato o di dedicare più tempo ad alunne e alunni. È stato anche suggerito di introdurre la figura del/la direttore/trice amministrativo/a per poli scolastici, già esistente in altre zone d’Italia: si tratta di personale con formazione giuridico-amministrativa che potrebbe sollevare dirigenti scolastici/he e personale amministrativo dall’impatto burocratico collegato all’autonomia scolastica.