A Trento si è iniziato ad agire

A seguito di una richiesta presentata di intesa tra sindacati e coordinamento provinciale degli imprenditori, la Provincia di Trento ha promulgato recentemente una legge che prevede interventi a sostegno del sistema economico trentino subordinando i contributi e i sostegni pubblici, erogati alle aziende dalla Provincia, all’aver adottato e mantenuto contratti collettivi che la Giunta provinciale, d’intesa con Sindacati e Associazioni imprenditoriali, individua fra quelli stipulati dalle parti sociali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale e applicati in via prevalente sul territorio provinciale.
La richiesta andava nella direzione di togliere spazio ai contratti cosiddetti pirata ed a premiare le aziende – da questo punto di vista – più virtuose.

“È questa la giusta direzione verso la quale dovrebbe indirizzarsi anche la nostra Provincia” commentano i segretari provinciali di ASGB, CGIL/AGB, SGBCISL e UIL-SGK, “legare i benefici provinciali all’applicazione dei Contratti firmati dalle associazioni più rappresentative può contribuire al miglioramento delle condizioni di lavoro e a retribuzioni più alte in determinati settori, agevolando al contempo le aziende virtuose. Noi alla Provincia di Bolzano abbiamo chiesto inoltre un passo ulteriore”.

Una delle richieste, che le organizzazioni sindacali altoatesine hanno depositato lo scorso 6 giugno in Piazza Magnago nell’ambito della mobilitazione contro il caro-vita, riguardava infatti la concessione di benefici provinciali solo alle aziende che oltre ad applicare i contratti collettivi stipulati tra le parti sociali più rappresentative, introducano, attraverso la contrattazione di secondo livello con rinnovi a cadenza biennale, un elemento retributivo fisso, ipotizzato del valore di 150 euro, al fine di recuperare, almeno in parte, il maggior costo della vita nella provincia di Bolzano rispetto al resto del territorio nazionale.

L’intervento legislativo del Consiglio provinciale di Trento potrebbe essere preso a modello anche qui da noi. “Il lavoro svolto a Trento costituisce una buona base di partenza anche per una legiferazione ad hoc del nostro Consiglio provinciale” sottolineano Tony Tschenett, Cristina Masera, Donatella Califano e Mauro Baldessari, “da parte nostra diamo piena disponibilità a collaborare per il raggiungimento di questo obbiettivo, per noi strategico, per retribuzioni più adeguate al costo della vita e per contrastare forme di lavoro sottopagato ed il dumping retributivo.”