Lanciata da Bolzano la campagna nazionale “Mettiamo il Turismo SottoSopra“

Nel turismo anche in Alto Adige le imprese sono in difficoltà a trovare i lavoratori. Sui motivi la Cgil non ha dubbi. La campagna informativa nazionale “Mettiamo il turismo SottoSopra” sostiene gli stagionali, costretti a destreggiarsi tra precarietà, lavoro sommerso, turni massacranti e compensi inadeguati.

La categoria del commercio Filcams Cgil inizia dall’Alto Adige, proprio perché territorio dalla forte vocazione turistica non esente da criticità, il tour che la porterà in camper, in tutte le regioni d’Italia. Il sindacato vuole incontrare nei luoghi di lavoro gli operatori del settore per parlare di contratto di lavoro, giusta retribuzione e modalità di assunzione.

La segretaria generale Filcams/Lhfd Antonella Costanzo ha parlato, nel corso di una conferenza stampa, dell’importanza dell’iniziativa come momento di ascolto dei lavoratori in preparazione dell’avvio della contrattazione di secondo livello del settore turistico. La segretaria ha sottolineato come in Alto Adige troppo spesso i contratti non vengano applicati e le condizioni di lavoro siano insostenibili: “Sarebbe invece indispensabile creare le condizioni per un lavoro regolare, dignitoso, con il corretto riconoscimento delle professionalità e delle competenze di chi vi lavora”.

A sua volta il presidente dell’assemblea generale Filcams/Lhfd Werner Niederkofler ha evidenziato le criticità del settore, in particolare i bassi salari e il lavoro irregolare.
Il presidente SL&A Turismo e Territorio Stefano Landi ha fotografato il mercato del lavoro in Alto Adige, dove si contano circa 230 mila posti letto. Nel 2022 – ha detto – a livello locale sono stati assunti circa 39 mila lavoratori, tra questi solo il 16% è a tempo indeterminato.

La componente della segreteria Filcams/Lhfd Kleva Gjoni ha ribadito le problematiche del settore turistico: “Capita che gli orari di lavoro siano molto lunghi, anche 14 ore al giorno e che le condizioni di alloggio siano poco dignitose. Spesso il lavoro è organizzato alla giornata, senza regolare programmazione. E non solo: a volte non vengono garantiti i giorni di riposo, le ore di straordinario non vengono regolarmente retribuite, le retribuzioni sono concordate attraverso accordi verbali, il netto non viene contrattualizzato, quindi i lavoratori sono ricattabili”.

Per la componente della segreteria Filcams nazionale Monja Caiolo la professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori del settore non solo troppo spesso non viene riconosciuta, ma si sconfina nello sfruttamento. Caiolo ha rimarcato come il lavoro nel turismo sia per il 70% irregolare, per il 60% a tempo parziale, per il 55% a chiamata, per il 40% precario e per il 20% stagionale. La sindacalista ha parlato infine delle retribuzioni, che sono notevolmente inferiori rispetto alla media degli altri settori: l’80% dei lavoratori è inquadrato ai livelli più bassi dei contratti collettivi nazionali di settore. “Questi dati spiegano da soli – ha continuato – le reali motivazioni sulla difficoltà delle imprese a trovare le figure professionali di cui hanno bisogno”.

Con la campagna “Mettiamo il Turismo SottoSopra” la Filcams Cgil pone quindi l’attenzione sulla priorità del settore: la definizione di un nuovo modello di turismo, più sostenibile e responsabile dal punto di vista occupazionale, economico-sociale e ambientale.