Kit per il suicidio, uno arriva in Trentino e muore una insegnante di 63 anni

È successo in Canada dove, a Toronto Kenneth Law, 57 anni ha venduto oltre 1000 ‘kit per il suicidio’ in circa 40 Paesi, tra cui l’Italia.
La polizia canadese ha arrestato e incriminato un uomo di Toronto considerato colui che ha venduto oltre 1000 ‘kit per il suicidio’ in circa 40 Paesi, tra cui l’Italia. Per quanto fino accertato nove confezioni sono arrivate in Italia. Lo riporta la Bbc.
Il venditore, Kenneth Law, 57 anni, è accusato di consulenza e aiuto al suicidio. Tra le persone morte dopo aver indossato una maschera facciale a base di nitrito di sodio, contenuta nel kit, c’è un’insegnante di 63 anni della provincia di Trento che scorso 4 aprile si è tolta la vita con il veleno acquistato sul web. Sul caso sono in corso gli accertamenti della Procura di Trento e dei carabinieri della Compagnia di Borgo Valsugana. I militari sono stati i primi ad intervenire a casa della donna, catalogando i reperti e informando dell’accaduto l’autorità giudiziaria. La Procura di Trento ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio, al momento contro ignoti. Dalle prime informazioni, la donna è stata trovata nel suo letto, con accanto una lettera dove spiegava come aveva fatto a togliersi la vita e un biglietto destinato ai familiari, in cui si diceva dispiaciuta per il gesto e spiegava: “Sono troppo malata, troppo dolore, non avevo altra scelta”.
Il nome della donna, morta nella propria abitazione in Valsugana, figura nella lista di nove persone indicate dall’Interpol canadese come clienti del sedicente chef dell’Ontario, arrestato il 31 marzo scorso, che avrebbe ammesso di aver fornito a centinaia di persone una finta maschera facciale a base di nitrito di sodio.
In Italia il kit, oltre che dell’insegnante trentina, è stato acquistato da altre 8 persone residenti nelle province di Roma, Milano, Napoli, Monza, Lecco, Caserta, Bologna e Pavia. Persone che sono state tutte rintracciate dalle forze di polizia e che stanno tutte bene.
La Divisione centrale della polizia criminale italiana è stata avvisata dell’Interpol canadese lo scorso 29 aprile, attraverso la segnalazione di nove indirizzi a cui era stato spedito il kit. Tra questi figurava anche quello dell’insegnante trentina. Questure e Compagnie dei Carabinieri italiane sono state allertate immediatamente per effettuare le opportune verifiche assieme alle autorità socio-sanitarie locali ai rimanenti otto indirizzi segnalati. L’Interpol canadese ha inoltre chiesto agli inquirenti di segnalare eventuali collegamenti o elementi utili alle indagini.

Foto. Arrestato in Canada  l’uomo che vendeva “Kit per il suicidio”