“Purtroppo gli investimenti annunciati da Poste Italiane non si riflettono ancora sull’occupazione”: così il segretario del sindacato dei lavoratori della comunicazione della Cgil/Agb, Thomas Taschler sul progetto di digitalizzazione Polis.
Il progetto, finanziato per 800 milioni dai fondi del Pnrr e per altri 400 milioni a carico di Poste Italiane, interesserà circa 7 mila uffici postali nei centri con meno di 15 mila abitanti e quindi avrà un forte impatto anche in provincia di Bolzano. “Polis – spiega Taschler – coniuga diversi aspetti positivi, a partire dall’investimento di risorse importanti per la crescita digitale dove ce n’è più bisogno, nelle aree periferiche e nei piccoli comuni. L’obiettivo è aiutare i cittadini delle piccole comunità che potranno contattare gli uffici postali per una serie di servizi relativi alla pubblica amministrazione”. Il progetto, che ben si inserisce nell’accordo tra la Provincia di Bolzano e Poste Italiane, per il segretario della categoria serve quindi a prevenire l’imminente spolpamento dalle aree periferiche, spesso per mancanza di servizi, ma le criticità permangono: “A causa del mancato ricambio generazionale, l’età media in Poste Italiane è ancora sopra i 50 anni. Questa carenza di personale sta portando a situazioni critiche in tutti i settori del servizio postale, peggiorando la qualità dei servizi”.
Per Taschler questo progetto impone quindi di salvaguardare gli uffici esistenti e di valutare attentamente un’eventuale riapertura delle sedi periferiche chiuse nel corso degli ultimi anni.