Il presidente CNA nazionale Costantini a Bolzano, la battaglia sul Brennero parte da Bolzano

Il 13% delle merci del nostro Paese passa da questo territorio, lo fa su gomma e lo farà ancora per i prossimi dieci anni. Ed è impensabile, in un mondo che corre, che le nostre aziende di autotrasporto vengano fermate al Brennero, soffocando anche il nostro export- così Dario Costantini, presidente nazionale di CNA, Confederazione dell’artigianato e delle piccole e medie imprese, in visita oggi (venerdì 3 febbraio) a Bolzano interviene sulla questione delle limitazioni dei tir al Brennero e garantisce: CNA e CNA FITA stanno seguendo e seguiranno nelle prossime settimane la vicenda che ha ripercussioni su tutto il Paese
Nella mattinata il presidente Costantini ha visitato il consorzio Galvani a Bolzano e alcune delle oltre sessanta aziende in esso ospitate
In tutte le aziende che ho visitato ho respirato profumo di innovazione, di caparbietà, di estrema attenzione alla sicurezza sul lavoro – Cha detto Costantini che ha elogiato il modello della CNA altoatesina che ha realizzato consorzi che prevedono anche gli alloggi per i lavoratori. La carenza degli alloggi, infatti, insieme alla mancanza del personale restano sfide importanti per il futuro. “Dalla Sicilia all’Alto Adige i numeri ci dicono che bisogna mettere in campo strategie nuove. Tanto abbiamo fatto con le nostre CNA territoriali, puntando sulla formazione e la sensibilizzazione delle nuove generazioni. È una sfida culturale che non possiamo affrontare da soli che, se non si risolve nel nostro paese, dovrà trovare sbocchi altrove. Tra i progetti in fase di studio – conclude Costantini – quello della realizzazione di centri di formazione in Nordafrica. Nel corso della giornata non è mancato un breve confronto con il presidente della Provincia Arno Kompatscher sui temi di attualità: dal Brennero alla suddivisione degli appalti, dai rapporti con Roma alle grandi opere viarie.
Il presidente regionale Claudio Corrarati si è soffermato su due punti che continuano ad affliggere le piccole e medie imprese aziende altoatesine: burocrazia e mobilità. Ventinove minuti di “pratica online” per un affidamento diretto di lavoro da 320 euro presso una struttura pubblica dimostra che la burocrazia rappresenta ancora, dopo anni, un costo in termini di tempo e risorse umane per le imprese, ancor più per le piccole e medie aziende. La cartina tornasole delle difficoltà burocratiche che incontrano quotidianamente artigiani e pmi è il mercato degli appalti pubblici, al centro della quarta edizione dell’Osservatorio realizzato da CNA nazionale. Un lavoro certosino frutto dell’analisi di oltre seimila bandi, la cui conclusione è drammatica: le pmi sono tagliate fuori da un mercato, quello degli appalti pubblici italiani, in costante crescita, il cui valore monetario complessivo ha sfiorato i 200 miliardi di euro nel 2021, contro i 100 miliardi del 2016. Le gravi difficoltà nella partecipazione delle pmi alle procedure di gara sono legate prima di tutto all’incremento dei volumi dei bandi nelle classi d’importo maggiore, che automaticamente emargina le piccole imprese, accrescendo il fenomeno dei sub-appalti perché solo in rari casi le imprese aggiudicatarie sono poi in grado di realizzare i lavori.
Nel 2021 questo mercato si è concentrato per oltre due terzi del totale su bandi di importo superiore ai cinque milioni, con la fetta più ampia addirittura sopra i 25 milioni. Analizzando le classi d’importo delle gare bandite nel 2021, le micro imprese (che rappresentano oltre il 96 per cento delle imprese italiane) possono potenzialmente accedere solo al 17 per cento del mercato degli appalti pubblici ma la quota che riescono effettivamente ad aggiudicarsi fatica a superare il cinque per cento del valore complessivo di questo mercato. L’importo in sé potrebbe non costituire un problema. Esiste infatti la possibilità di suddividerlo in lotti, suggerita pure dal legislatore. Ma solo il 18 per cento delle gare prevede la suddivisione in lotti. Per il resto in quattro appalti su cinque non è neanche motivato il mancato frazionamento. E quando la motivazione è presente, risulta spesso un mero adempimento formale. A livello provinciale, la legge sugli appalti mette a disposizione diversi spazi di manovra, soprattutto per quanto concerne la partecipazione agli incarichi delle realtà di piccole dimensioni, con la suddivisione in lotti. Una suddivisione che ci auspichiamo avvenga anche per i cantieri previsti nella provincia in un prossimo futuro, come ad esempio quelli in vista per Giochi Olimpici del 2026. Solo così sarà possibile creare delle vere opportunità anche per le piccole aziende altoatesine che rappresentano la spina dorsale dell’economia provinciale” – afferma il presidente di CNA Trentino Alto Adige Claudio Corrarati che prosegue: Al di là dei tecnicismi e delle funzionalità nella gestione degli appalti, al centro deve rimanere oggi anche la sostenibilità che è fatta da trasferimenti a impatto zero e dalla valorizzazione delle risorse sul territorio.
CNA-SHV saluta con favore l’accelerata delle ultime settimane sul tema della necessità sostenuta da CNA e ora da più parti appoggiata, della realizzazione della variante SS12. CNA-SHV chiede al Comune di Bolzano di velocizzare il più possibile nel frattempo l’annunciata riorganizzazione di Bolzano Sud che prevede tra gli interventi l’apertura di ponte Resia e ponte Palermo a tutte le auto provenienti dalla Zona, sgravando così ponte Roma. Anche la proposta della cartellonistica “smart” e “digitale” per dirottare le auto in tempo reale sulle direttrici in quel momento libere resta per ora un progetto “sospeso”. Intanto CNA-SHV su incarico di CNA Fita si è fatta promotrice di una proposta depositata in Comune per l’utilizzo temporaneo di una parte dell’area Siberia ai Piani per realizzare 50 stalli per mezzi pesanti di ditte locali. “Oggi questi mezzi, a causa di spazi dedicati, affollano le strade della zona produttiva. Le nostre aziende ogni sera, pur essendo disposti a pagare uno stallo regolare, rischiano multe salate, perché in città non vi sono spazi dedicati. Una situazione che non è più accettabile”, così il presidente Corrarati.
Nel progetto di analisi e revisione del bilancio provinciale, avviato negli ultimi mesi dalla Provincia di Bolzano, non si potrà non tenere conto di come si stanno muovendo i territori a noi limitrofi. Da una prima analisi dei bilanci preventivi di Bolzano e Trento, spicca immediatamente come “i cugini” trentini abbiamo deciso di investire molte più risorse nello sviluppo economico. In un contesto dove le crisi si susseguono e dove la carenza del personale è ormai un dato di fatto (in 10 anni dovremo fare i conti con la necessità di reperire 30.000 lavoratori), CNA-SHV esorta la politica provinciale ad avere più coraggio. “Coraggio di investire, coraggio di uscire dalla logica assistenzialista che da sempre ha caratterizzato la nostra provincia per dare alle nostre imprese e ai nostri cittadini gli strumenti necessari per essere concorrenziali anche nei confronti di realtà molto vicine alla nostra – così in conclusione il presidente Corrarati.
Le imprese registrate in Alto Adige a fine dicembre 2022 sono 60.987, di cui quelle artigiane attive in Alto Adige sono 14.621, contro le 14.241 registrate a fine 2021. La variazione percentuale di dicembre 2022 su dicembre 2021 registra un +1,6% per quanto riguarda le imprese femminili, +4,7% per quelle giovanili e 7,8 per le imprese a conduzione straniera. In crescita i mestieri legati alle costruzioni, all’autotrasporto, alla cura della persona, al mondo delle pulizie e della grafica multimediale. Calano gli autonoleggiatori, falegnami e panettieri. Il tasso di disoccupazione nel terzo trimestre 2022 è sceso all’1,7%, con una diminuzione di 1,6 punti percentuali rispetto al terzo trimestre 2021 e di 0,3 punti percentuali rispetto al secondo trimestre 2022. Per il PIL la previsione IRE per il 2023 2si attesta intorno al +0,5

Foto. Incontro Costantini Kompatscher@CNA TN AA