La notizia, come spesso accade da tre anni a oggi, è passata sotto silenzio. Tuttavia è a dir poco clamorosa: AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) non possiede le Relazioni intermedie di sicurezza e PSUR, rapporti che rappresentano la condizione essenziale per l’immissione in commercio dei vaccini anti-Covid. Ad averlo ammesso, nell’udienza di questa mattina al TAR Lazio, è stata la stessa AIFA e pertanto vi è stata rinuncia alla domanda cautelare. La questione era stata sollevata dall’associazione IDU (Istanza Diritti Umani), che aveva provveduto a denunciare AIFA a seguito del suo diniego alla presentazione degli PSUR, dopo un “tira e molla” estenuante. Della vicenda ci siamo occupati il 24 novembre scorso. Si ricorda che l’immissione in commercio dei vaccini anti-Covid era condizionata dalla consegna, da parte delle case farmaceutiche ad AIFA, degli PSUR. Tale documentazione, che andava inviata periodicamente all’Agenzia, rappresentava la conditio sine qua non ai fini della vendita dei prodotti vaccinali. Come stabilito infatti dalle determine AIFA, pubblicate in Gazzetta Ufficiale, gli PSUR costituivano l’elemento imprescindibile per l’immissione sul mercato dei vaccini: in assenza degli PSUR, pertanto, non si poteva procedere alla vendita. La confessione di AIFA al TAR Lazio solleva quindi interrogativi inquietanti: si andrà nel merito, con l’udienza fissata il 31 gennaio 2023, ove il TAR dovrà pronunciarsi sulla sospensione della commercializzazione o meno dei vaccini.
Così l’avvocato Andrea Oddo, uno dei legali di IDU: “La confessione giudiziale di AIFA modifica logicamente e completamente la nostra strategia. Non posso svelare i nostri prossimi passi, ma ora le cose cambiano, perché, se prima noi non avevamo la certezza che AIFA non avesse la documentazione -in un primo momento ci aveva scritto che non possedeva gli PSUR, poi nel video non indicizzato aveva dichiarato il contrario, infine in una corrispondenza successiva che ci concedeva l’accesso agli atti, sebbene di fatto non ci abbia mai consegnato gli PSUR- adesso giudizialmente ammette di non possedere gli PSUR. A questo punto sappiamo con certezza che non dispone della documentazione: si tratta di un atto processuale che non possiamo ignorare in quanto comporta una serie di conseguenze sotto il profilo amministrativo e penso anche penale. Cambieremo completamente strategia e andremo a colpire direttamente la vendita, che era condizionata dalla presenza di questi rapporti di sicurezza ed efficacia. Del resto, nel terzo punto del nostro ricorso abbiamo messo in dubbio la vendita, poiché qualora non vi fossero stati gli PSUR, la vendita non sarebbe stata possibile, proprio perché mancava la condizione fondamentale per poter essere posta in essere, dal momento che gli PSUR costituivano la condizione imprescindibile”.
Foto, Andrea Oddo