Fino alla metà degli anni Settanta il 4 novembre era una giornata festiva. Nel 1977 la festività fu soppressa assieme ad altre festività, anche religiose. Il 4 novembre, ancora giorno feriale, è la Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate. Storicamente l’Italia richiama il giorno in cui nel 1918 terminò la Prima Guerra Mondiale e che con l’Armistizio di Villa Giusti divennero italiani i territori di Trento e Trieste. La giornata fu stata istituita nel 1919. Poco dopo la Marcia su Roma, nel 1922, la festa cambiò nome in Anniversario della Vittoria e nel 1949 il significato tornò ad essere quello originale. Ogni anno ci sono celebrazioni all’Altare della Patria, ai sacrari dei Caduti d’oltremare a Bari, dove oggi era presente il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e di Redipuglia dove, invece, era presente il presidente del Senato Ignazio La Russa.
Il senatore Maurizio Gasparri recentemente ha depositato un disegno di legge affinché dal prossimo anno si torni a festeggiare il 4 novembre. Un fatto che i patrioti sudtirolesi non si sono lasciati sfuggire, tanto che Sven Knoll, consigliere provinciale della Süd-Tirol Freiheit in una nota al nostro giornale si mostra inorridito circa tale proposta, definendola spudorata provocazione nei confronti della popolazione sudtirolese. Knoll auspica che la Giunta provinciale del Sudtirolo non rispetti tale festività qualora dovesse effettivamente essere istituita.
Foto, Sven Knoll