I quattro Sindacati maggiori dell’Alto Adige/Südtirol CGIL/AGB, SGBCISL, UIL-SGK e ASGB chiedono alla Giunta provinciale un contributo per la bolletta elettrica per coloro che sono esclusi dai sostegni statali, misure di sostegno alla contrattazione di secondo livello per aumentare le retribuzioni, un finanziamento per la contrattazione del pubblico impiego e nessun taglio allo Stato sociale. “Il forte incremento di prezzi e costi richiede una risposta immediata e concreta da parte della politica, soprattutto nei confronti di lavoratori, pensionati e famiglie che finora sono stati esclusi dalla maggior parte degli interventi anti-carovita”, affermano i rappresentanti sindacali.
Per contenere il caro-bollette i Sindacati chiedono un contributo una tantum di 500 euro per tutti coloro che sono esclusi dal sostegno statale sulla bolletta elettrica, da riconoscere fino ad un valore ISEE (Indicatore Situazione Economica Equivalente) di 25.000 euro, mentre con un ISEE superiore a 25.000 fino a 40.000 euro la proposta è di un contributo una tantum pari a 300 euro.
Propongono, inoltre, un aumento del 20% del contributo per le spese accessorie dell’alloggio nonché un’una tantum per i nuclei familiari esclusi da questo beneficio provinciale pari a 500 euro con un valore ISEE fino a 25.000 euro e pari a 300 euro con un ISEE tra 25.000 e 40.000 euro.
“Riteniamo essenziale un incremento dei salari, sollecitiamo pertanto misure a sostegno della contrattazione di secondo livello, ad esempio misure di sgravio fiscale per le entrate derivanti da elementi stipendiali disciplinati nei contratti di secondo livello.”
I Sindacati, inoltre, chiedono un sistema che leghi l’erogazione di contributi provinciali a favore delle imprese all’applicazione di contratti integrativi che permettono salari adeguati al costo della vita in Alto Adige.
Ulteriori obiettivi sindacali in questa fase sono il rinnovo dei contratti collettivi nel settore pubblico, garantendo risorse sufficienti, e il mantenimento dello stato sociale, con la garanzia di adeguate risorse per finanziare il sociale, la sanità e i servizi pubblici.