Inflazione, i Sindacati dei pensionati in allerta

“Con l’inflazione tendenziale al 9,9% a Bolzano abbiamo superato il livello di guardia”, afferma in una nota il segretario della categoria dei pensionati della Cgil/Agb, Alfred Ebner.
Secondo il sindacato, un aumento dei prezzi dello 0,8% nel solo mese di giugno lascia ormai pochi spazi a un miglioramento sostanziale della situazione. “I forti aumenti dei beni essenziali – alimentari, casa e trasporti – colpiscono soprattutto i redditi più bassi e in particolar modo i pensionati, che per l’anno in corso hanno visto solo un aumento del 1,7% della pensione. Sono anche i beni per i quali le persone anziane spendono da sempre la maggior parte del loro reddito. Tra l’altro un terzo di queste persone percepisce un assegno sotto i 1.000 euro mensili e scivola inevitabilmente verso la povertà relativa”, continua Ebner.
La categoria chiede da tempo certezze sulla futura rivalutazione della pensione, possibilmente a scadenze più ravvicinate. Serve, inoltre, anche un criterio adeguato ai consumi degli anziani, il cosiddetto “carrello della spesa” come base di calcolo.
Per le persone anziane con una pensione bassa l’unica possibilità per mantenere un livello di vita dignitoso è costituita dagli aiuti pubblici, che non essendo illimitati vanno però distribuiti a chi ne ha veramente bisogno. Per il sindacato, riguardo alle pensioni medie va rivisto poi il carico fiscale, attualmente del tutto iniquo per pensionati e lavoratori.
Per trovare le risorse necessarie il Sindacato Pensionati Italiani chiede la lotta all’evasione e il recupero delle somme evase accertate, come pure una tassazione uguale per tutti i redditi, anche per quelli derivanti da operazioni finanziarie.
La categoria invita quindi la politica a bloccare la tassazione sui futuri aumenti di salari e pensioni legati all’aumento dell’inflazione e la messa a disposizione delle maggiori entrate dell’Iva per i ceti più deboli. A livello locale, nel settore dell’energia, per Ebner sarebbe opportuno un tavolo tra la Giunta provinciale, le parti sociali e il settore elettrico per verificare la possibilità di agevolazioni sulla bolletta elettrica delle famiglie.
Anche il Sindacato dei Pensionati (Federazione Nazionale Pensionati) della SGBCISL è in allerta e teme che il Governo intenda risparmiare intervenendo nuovamente sulla perequazione delle pensioni. “Non si usi questa motivazione per manomettere o bloccare il sistema di adeguamento, già al lumicino, delle pensioni all’inflazione, che ci siamo riconquistati dopo anni e anni di proteste e manifestazioni”, così la Segretaria Generale Anna Rita Montemaggiore. “Piuttosto si pensi a ridurre la pressione fiscale sulle pensioni: l’Italia, assieme alla Danimarca, è uno dei Paesi europei che fa registrare la più alta tassazione. È importante realizzare una riforma fiscale seria e strutturale: solo così si combattono le forti diseguaglianze sociali sia tra i lavoratori, sia tra i pensionati.”
Anna Rita Montemaggiore in merito al costo delle pensioni puntualizza: “Occorre vedere il reale costo delle pensioni previdenziali del 2021, depurate dai costi dell’assistenza. Le entrate contributive sono pari a 236 miliardi di euro, a fronte di uscite per pensioni pari a 273 miliardi. Ma lo Stato, secondo il rapporto annuale dell’INPS, ha recuperato con l’IRPEF sulle pensioni ben 57 miliardi, pertanto la spesa netta per pensioni si riduce a 216 miliardi, 20 in meno rispetto alle entrate contributive.” “Occorre finalmente che si separi la previdenza dall’assistenza, come chiediamo da anni”, conclude Anna Rita Montemaggiore.

Foto, Alfred Ebner e Anna Rita Montemaggiore