“Ancora una barriera burocratica nella travagliata storia degli ecobonus”. CNA Trentino Alto Adige condivide le preoccupazioni di CNA Nazionale e dell’intero mondo dell’artigianato sugli effetti dell’emendamento al DL Crisi Ucraina approvato nella notte il Parlamento.
“La politica – commenta Claudio Corrarati, presidente di CNA Trentino Alto Adige – si assume la responsabilità di escludere circa l’80% di micro e piccole imprese dal mercato della riqualificazione edilizia introducendo nuove e incomprensibili barriere burocratiche”.
Il riferimento di CNA è all’estensione dell’obbligo di qualificazione SOA per lavori legati agli ecobonus di importo superiore ai 516 mila euro a partire dal primo gennaio 2023.
“Pur nella riformulazione del provvedimento che ne attenua l’impatto, cui le organizzazioni delle imprese artigiane hanno lavorato nel fine settimana per convincere i parlamentari sulla inopportunità della norma – questa la posizione di CNA – quanto approvato costituisce un principio inaccettabile, che esclude di fatto dai lavori di riqualificazione le imprese che non lavorano per gli appalti pubblici ed estende al settore privato un sistema pensato per i lavori pubblici, che nulla ha a che fare con la qualificazione delle imprese”.
CNA regionale ritiene che “servirebbe una legge che riconosca il profilo professionale ed i requisiti delle imprese edili. Sappiamo che anche nel pubblico le SOA non hanno dimostrato particolare efficacia e non hanno alcuna utilità nel contrasto delle frodi. Unico effetto della norma sarà l’ennesimo rallentamento dell’esecuzione dei lavori e l’apertura di un business rilevante per le società che rilasciano attestazioni SOA”.
Foto. Claudio Corrarati, presidente CNA Trentino Alto Adige