Google Illegale e ​sicurezza della privacy? Bye Bye Austria

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen hanno dichiarato che le due parti hanno raggiunto un accordo politico sui trasferimenti internazionali di dati. L’accordo a livello politico, annunciato in una conferenza stampa congiunta a Bruxelles, apre la strada a un accordo sul Privacy Shield per il trasferimento di dati personali. Sul profilo twitter di Ursula von der Leyen si legge: Pleased that we found an agreement in principle on a new framework for transatlantic data flows. It will enable predictable and trustworthy data flows, balancing security, the right to privacy and data protection. This is another step in strengthening our partnership.” Sembra quindi che il problema del trasferimento dei dati degli utenti europei verso gli Stati Uniti stia andando verso un “lieto fine”. Questo tema era tornato a infiammarsi a Gennaio 2022, quando il Garante per la Protezione dei Dati austriaco (DPA) aveva accolto un reclamo contro un sito web tedesco e il suo utilizzo di Google. Nello specifico, la DPA aveva dichiarato che – nel sito in questione – il tracciamento con Google violava il regolamento GDPR europeo. Questo perché Google trasferiva informazioni e dati non sensibili (l’indirizzo IP) degli utenti europei nei server Google situati negli USA. Il fatto è che Google Analytics non è certo il solo a trasferire i dati degli utenti fuori dall’Europa. E quindi la sentenza del Garante austriaco ha scatenato da subito molto clamore e molta confusione tra i professionisti del web. Perché, di fatto, con questa sentenza praticamente ogni piattaforma che raccoglie e manda dati di terze parti fuori dall’Europa (pensa a Facebook, a un CRM, ecc.) sembrava essere diventata “illegale”. In altre parole in questo scenario la sentenza del Garante austriaco implicava che fosse obbligatorio mantenere e archiviare i dati degli utenti europei su server europei. Un “obbligo” del genere avrebbe comportato un lavoro di adeguamento davvero complicato e dispendioso in termini di tempo e di denaro. Un lavoro complicato tanto per le aziende che raccolgono dati degli utenti (ad esempio Google, Facebook, Amazon, ecc.), quanto per tutte le aziende e i professionisti del web che ogni giorno utilizzano questi software e piattaforme per tracciare e analizzare i dati degli utenti sul web. Ma finalmente sembra sia in arrivo una soluzione. Lo scorso 25 Marzo 2022 la Presidente della Commissione Europea ha comunicato in via ufficiale il raggiungimento di un nuovo accordo sulla gestione dei flussi di dati e sulla sicurezza della privacy. In altre parole, il trasferimento dei dati degli utenti europei verso i server statunitensi potrà continuare grazie a nuove e più sicure regole di protezione dei dati personali. Anche se al momento non ci sono documentazioni dettagliate, questo nuovo accordo sul trasferimento dei dati tra Europa e Stati Uniti potrebbe spazzare via il polverone che si era alzato pochi mesi fa con la una sentenza del Garante austriaco. Con queste premesse, l’accordo porterebbe grandi vantaggi all’intero mercato del digital marketing, ma in particolare alle aziende e ai professionisti del web che utilizzano tool e software di Google e Meta, perché potranno continuare a utilizzare gli strumenti che hanno sempre adottato, senza la paura che diventino “fuori legge” continuare a realizzare strategie di digital analytics e di analisi dati senza fare i salti mortali per mantenere i dati degli utenti su server europei.