Bolzano. “Inclusione d’emergenza”, progetto pilota con altri 15 Comuni italiani

Il Comune di Bolzano, insieme ad altri 15 Comuni italiani, aderisce al progetto “LGNetEA – Rete dei Comuni per una rapida risposta e servizi per l’inclusione d’emergenza in aree urbane svantaggiate” al fine di affrontare e risolvere i fenomeni emergenziali originati dalla presenza, sul territorio nazionale, di migranti non integrati da un punto di vista abitativo, lavorativo e sociale. In maniera strategica, co-finanziano il progetto l’Unione Europea, il Ministero dell’Interno (Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione) e ANCI (sistema dei Comuni italiani), Cittalia e ANCIComunicare, uniti per ridefinire un modello innovativo che valorizzi la centralità del welfare e favorisca una rete di sistemi su scala nazionale e locale. Tre gli ambiti di azione del progetto: reperimento e predisposizione di abitazioni o dimore temporanee; attuazione di interventi psico-socio-legali; realizzazione di progetti di impegno civico (civic engagement).
La ASSB Bolzano, insieme a due enti del terzo settore – la cooperativa sociale River Equipe e l’associazione Volontarius Onlus – si è focalizzata su servizi quali, tra gli altri, l’unità di strada, i centri di accoglienza per richiedenti asilo e per persone vulnerabili in transito in appartamenti privati, case per giovani lavoratori, ricoveri notturni per senza fissa dimora.
“LGNetEA è stato un progetto che ha portato avanti un percorso di vita per molte persone – spiega l’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Bolzano, Juri Andriollo – Ha aiutato tanti ad uscire da un momento di bisogno assoluto e a crearsi una propria autonomia, da intendersi non solo abitativa ma anche di vita, e ha garantito dignità anche a molti nuclei familiari”. “Gli interventi più significativi realizzati grazie a LGNetEA – chiarisce l’Assessore – sono soprattutto in ambito abitativo, con individuazioni di alloggi compatibili, considerata la presenza anche di nuclei familiari con minori, ma in modo particolare abbiamo aiutato ed educato queste persone all’abitare secondo i modelli e i valori tipici di un condominio. Abbiamo lavorato sulla formazione: saper convivere in uno stabile con altre famiglie, con bambini e anziani”.
“Ma LGNetEA rappresenta anche un percorso di formazione lavorativa e di accrescimento a livello culturale: lingua e conoscenza del territorio – sottolinea Andriollo – Tutto questo ci ha permesso, ma anche obbligato, a fare rete. Grazie al progetto abbiamo costruito rapporti forti con il terzo settore e con il Ministero dell’Interno e le realtà collegate. Un percorso di arricchimento anche per noi, che ha portato benefici a moltissime persone: si è dimostrato un progetto molto concreto”.
Oltre a Bolzano il progetto LGNetEA comprende Bologna, Caserta, Firenze, Genova, Latina, Milano, Napoli, Palermo, Perugia, Potenza, Roma, Sassari, Taranto, Torino, Trieste che insieme ad ANCI Liguria, Azienda Servizi Sociali di Bolzano e Azienda Comunale per la Tutela Ambientale di Potenza. È co-finanziato dall’Unione Europea con la linea di finanziamento delle Misure Emergenziali del Fondo Asilo Migrazione e Integrazione (FAMI), direttamente gestita dalla Commissione Europea con l’obiettivo specifico “di prendersi cura delle persone delle città”.